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Tuchel, ex killer dell’Atalanta, ce la fa: Chelsea campione d’Europa

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Seconda finalissima in due anni per il tecnico tedesco, killer dell’Atalanta ai quarti nel 2020 e sconfitto all’ultimo atto dal Bayern. Tuchel, col Chelsea, stavolta ce la fa

Thomas Tuchel al secondo tentativo su due ce l’ha fatta. Battendo un mostro sacro della panchina come Pep Guardiola e il suo Manchester City. Dopo la finalissima persa l’anno scorso a Lisbona di misura col Bayern, complice l’ex juventino Kingsley Coman, stavolta al Dragao di Porto il killer dell’Atalanta dalla panchina del Paris Saint-Germain nel quarto secco del 12 agosto 2020 è riuscito nell’impresa in sella al Chelsea col minimo sforzo. Un grazie grande come una casa a Kyle Havertz, al primo gol nella competizione, e alla compattezza del collettivo, che consente ai cockney di bissare nella sessantaseiesima edizione della Champions League il trionfo ai rigori contro i bavaresi di nove anni fa. Gioia anche per gli italo-brasiliani azzurri Emerson Palmieri e Jorginho Frello.

PRIMO TEMPO: TUCHEL RINGRAZIA HAVERTZ. All’8′ Sterling taglia in area sul rilancio del portiere Ederson provandoci di tacco quasi dal fondo, con Mendy a chiuderlo in angolo in sbracciata. Clamoroso l’errore di Werner al decimo, col tedesco a ciccare il pallone sul comodo rimorchio del connazionale e futuro batistrada Havertz dalla mancina, ma resta lui l’uomo più pericoloso dei Blues, tanto che al 14′ su assist di Mount l’ultimo baluardo altrui deve prodursi in presa e il giro di lancetta dopo Stones deviargli la traiettoria in corner. Bisogna attendere fino al 28′ per la contro-replica targata Citizens, quando Foden, falso nueve del tridente del tecnico catalano, riceve da De Bruyne e Rudiger ne smorza la conclusione. A nove dalla pausa (3′ di recuperio) Thiago Silva non ce la fa più e deve essere sostituito da Christensen, giusto a tre giri di lancetta del rompighiaccio-matchball eludendo l’uscita disperata del guardiano do Brasil sul passaggio illuminante da lontano di Mount col velo del centrattacco ad aprire il corridoio.

RIPRESA: KO ANCHE DE BRUYNE, CHELSEA CAMPIONE. All’ora di gioco, in mezzo alla nebbia delle idee e a qualche durezza di troppo, deve lasciare anche il cervello belga della squadra sotto nel punteggio, tre minuti dopo uno scontro con l’ex difensore romanista che gli lascia anche un occhio pesto. Entra Gabriel Jesus, ma l’undici del Pep non si illumina, a dispetto del cross pericoloso di Mahrez (22′) sul secondo palo per Gundogan, costringendo Azpilicueta alla spaccata in corner di salvataggio. Il lampo è dell’apripista per Pulisic, che allarga la girata destra in caduta sull’uscita del guantato nemico. Ne mancano ancora 18 più extra time al gong: pochi brividi ancora, al 32′ El Kun Aguero ai saluti subentra a Sterling, al 90′ Mahrez cerca il pallone dentro per Foden contrastato da Christensen e al ’97 ancora l’algerino sfiora l’incrocio dal limite. Un immenso N’Golo Kanté ha dominato in mezzo rientrando come d’abitudine a protezione della difesa.

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2 anni fa

Atalanta, come gioco, molto simile al Chelsea. Molto più simile al City nel momento del gol subito e nel risultato finale: seconda! ?

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2 anni fa

Quando cambi allenatore perché l’anno prima e’ arrivato solo in finale

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