Ormai la buona nuova è ufficiale, anche se la trasferta è pressoché proibitiva a meno di non farsi dieci giorni di quarantena: Londra per 60 mila
6 e 7 luglio, semifinali. 11 luglio, la finalissima. Tre date da scrivere a caratteri cubitali, perché ormai è ufficiale che a Wembley sarà aperto l’accesso al santuario di Euro 2020 per poco oltre 60 mila dei 90 mila di capienza totale. Questo nonostante le preoccupazioni espresse congiuntamente dal presidente del consiglio italiano Mario Draghi e il primo ministro tedesco Angela Merkel sui rischi di contagio nella sede designata per le ultime tre gare della rassegna calcistica continentale. Il governo di Londra ha raggiunto l’accordo con l’Uefa. In realtà sembrerebbero comunque di più, visto che s’è parlato espressamente del 75 per cento dei posti totali: quindi ben più di 60 mila.
LONDRA, SEMIFINALI E FINALE PER 60 MILA. L’ostacolo, prezzo e disponibilità dei biglietti a parte, è che per accedere e circolare liberamente sul suolo britannico servono 10 giorni di quarantena. Oppure, con procedura semplificata e accelerata, il Test-to-Release col giorno d’arrivo considerato come giorno 0, il giorno 5 per il tampone e altre 24 ore per il risultato col conseguente via libera. Per sabato, per quanto riguarda i tifosi azzurri, nell’ottavo secco contro l’Austria ci sono 2 mila biglietti riservati, ma a meno di non risiedere nel Regno Unito o di essere presenti da almeno 10 giorni sarà impossibile procurarseli.