Opposizione netta e risoluta da una parte dei tifosi dell’Atalanta all’ipotesi della riapertura degli stadi al 25 per cento all’inizio della prossima stagione
Stadi al 25 per cento della capienza? No, grazie, siamo dell’Atalanta e rivogliamo il diritto alla socialità negato ormai da un anno e mezzo. Il messaggio, in sintesi, di ATA, Associazione Tifosi Atalantini, vicini a Fulvio Gambirasio, il papà di Yara, intervenuta con un comunicato sul tema delicato dell’affluenza degli impianti del calcio all’inizio della prossima stagione.
25 PER CENTO: NO DEI TIFOSI. Secondo quanto riportato da L’Eco di Bergamo, le misure preannunciate martedì dal governo italiano nella persone del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, l’associazione di tifosi nerazzurri che non si riconosce nella Curva Nord non comprende “logiche su percentuali del tasso di occupazione degli stadi, quali che siano queste percentuali, e a maggior ragione nel momento in cui tutti gli esperti in campo nella battaglia quotidiana contro la pandemia ci dicono che per settembre circa l’80% della popolazione adulta italiana sarà vaccinata”.
ATA E GLI STADI: NON ENTRIAMO. “Non riusciamo a capire quale sia il rischio se la totalità dei posti di uno stadio venisse occupata da persone che abbiano concluso il ciclo di vaccinazione – si legge -. Si è sbandierato il green pass con il quale si può accedere ovunque, non si capisce perché non in uno stadio: se non si può andare alla partita condividendo gioie e abbracci, allora preferiamo non esserci”.
Giusto