Il papà d’arte non ha mai giocato in prima squadra, il fratello d’arte Paganin II fece un biennio col Vava
I due ex dell’Atalanta che spengono le candeline oggi, lunedì 19 luglio, non potrebbero essere più diversi. Uno, adesso commentatore per Inter Tv e Sport Mediaset, faceva il difensore centrale. L’altro il mediano frangiflutti che fungeva da smistatore facendo ripartire l’azione, la costruzione dal basso secondo la solita perifrasi coeva. Auguri a Massimo Paganin, 51 anni, e Ivan Del Prato, 53, papà di Enrico che nel cognome porta la preposizione attaccata al resto.
DEL PRATO IL REGISTA SON IO. Un titolo di Nerazzurro d’epoca per introdurre l’attuale e confermato tecnico della Virtus CiseranoBergamo, panchine soltanto in provincia tra i semiprofessionisti, salvo lo sconfinamento al Darfo, più quelle di Allievi e Berretti dell’AlbinoLeffe di cui resta una delle bandiere storiche (280 presenze e 7 reti, una Coppa Italia di C, promozioni fino alla B) a pelo d’erba. Senza mai esordire in prima squadra e anzi dovendo usare la Stezzanese (Orceana, Darfo, Albinese, Pisa e Mantova le altre stazioni prima del ritiro a Calcio ultraquarantenne) in Promozione come rampa di lancio, Ivan da Grassobbio (nato al Bolognini di Seriate) ha comunque all’attivo uno dei tre Trofei Dossena disputati tra 1986 e il fine corsa nerazzurro del 1988: quello di mezzo, con Giuseppe Cadè allenatore, Pierluigi Brivio in porta e compagni fuoriquota del calibro di Gian Mario Consonni e Giuseppe Compagno, futuri protagonisti della cavalcata di Coppa delle Coppe con Emiliano Mondonico.
PAGANIN, IL FRATELLO D’ARTE. Biennio all’inizio del secolo con settimo posto e salvezza sotto Giovanni Vavassori con 57 presenze totali (48 in A), invece, per il vicentino Paganin II, soltanto dal 1993 al 1995 compagno di squadra del fratello maggiore (di 4 anni) Antonio. All’Inter, una delle squadre a cui è più legato insieme al Bologna, avendoci vinto rispettivamente la Coppa Uefa nel 1994 e l’Intertoto un quadrienno più tardi, mentre il terzino di famiglia fu a Bergamo nella stagione 1995-1996 agli ordini di Emiliano Mondonico. All’ombra della Maresana, altri difensori come Massimo Carrera, Sebastiano Siviglia, Stefano Lorenzi e Gigi Sala e assi del calibro di Cristiano Doni, Luciano Zauri e Nicola Ventola. Bassano Virtus, Fiorentina, Reggiana, Brescia, Sampdoria, Vicenza e Akratitos, nella vacanza greca delle scarpe al chiodo trentaseienne, le altre stazioni. Tanti auguri.