Titolare per circa due anni e mezzo, era arrivato come dodicesimo di Berisha
Pierluigi Gollini ha lasciato Bergamo e l’Atalanta, ringraziando città, compagni e proprietà. Nessuna menzione, invece, per mister Gasperini, probabilmente a conferma e testimonianza di un rapporto non particolarmente idilliaco, soprattutto nel corso degli ultimi mesi. Il rendimento del portiere estense, però, è stato tutt’altro che secondario, con pochi errori gravi e un legame ottimo creato con l’intero ambiente. Arrivato nel gennaio del 2017 dopo aver perso tutto ad un tratto il posto da titolare all’Aston Villa, ha dovuto pazientare un anno e mezzo prima di riuscire a scalzare nelle gerarchie Etrit Berisha, il numero uno sin dall’inizio del lustro d’oro a tinte nerazzurre.
La stagione 2018/19 è stata quella decisiva in tal senso, nonostante nel periodo autunnale il titolare fosse tornato l’albanese, sicuramente meno abile coi piedi e nella gestione dell’uno contro uno con il diretto avversario, ma nel complesso mai negativo nel rendimento. La cessione alla Spal dello stesso Berisha lo aveva definitivamente relegato a guardiano della porta assoluto della Dea, probabilmente togliendo anche un certo tipo di pressione dalle sue spalle. Una mossa rivelatasi azzeccata nel complesso, con il ragazzo di Poggio Renatico che a fine stagione riuscì a entrare anche nelle grazie del ct Mancini, che fino allo scorso inverno pareva orientato addirittura a concedergli un posto tra i convocati di Euro 2020. L’avvicendamento di febbraio con Sportiello, arrivato dopo la gara di andata contro il Real Madrid, ha sparigliato le carte in tal senso, nonostante forse le responsabilità di Gollini non fossero così evidenti nell’occasione.
La vicenda, ad ogni modo, ha finito per segnare la parola fine sul suo percorso bergamasco. A marzo fu l’allenatore a anticiparlo, nella conferenza stampa pre-Spezia: “Vogliamo migliorare nel reparto portieri. Il miglioramento può essere fatto da Sportiello, da Gollini o dal mercato”. Il campo dirà se questo step sarà colmato dall’arrivo di Juan Musso, portiere già molto noto nel nostro campionato e performante in maniera ottima tra le fila dell’Udinese, tanto da raggiungere anche la maglia della Nazionale argentina. A Londra, nel mentre, Pierluigi ripartirà da secondo, alle spalle di un profilo del calibro di Hugo Lloris, Campione del Mondo e capitano del Tottenham. La missione? Trovare più spazio possibile, sperando di riuscire a diventare il “principale” in un futuro, come già accaduto nella Città dei Mille…
Gollini vai tranquillo sei un grande