
Indesiderato dal Milan al suo rientro dal prestito nell’Atalanta, Mattia Caldara prova a ricostruire la carriera nel Venezia neopromosso
Dalla terraferma alla Laguna a tinte neroverdi. Ai tempi l’Atalanta l’aveva venduto alla Juventus, poi nei giri turbinosi di mercato era finito al Milan che ne detiene tuttora il cartellino. Rientrato in rossonero dopo la stagione e mezza in prestito alla sua alma mater, Mattia Caldara deve riciclarsi da figliol prodigo risucchiato verso la panchina dai continui guai fisici a carrierista da neopromosse: va al Venezia in prestito con diritto di riscatto fissato a 4 milioni.
CALDARA E IL CALCIO IN LAGUNA. Una chance di ricostruire una carriera che pareva all’apice dopo le glorie della Dea Gasperini-edition e poi mai più ripresa ad alti livelli a dispetto del ritorno a casa. Colpa soprattutto dell’onda lunga del crociato anteriore sinistro rotto in rossonero, le cui ripercussioni si sono avvertite fino all’operazione al tendine rotuleo sinistro nel novembre scorso. Nel suo nuovo calcio in Laguna, il ragazzo di Scanzorosciate proverà a dare un calcio anche alla sfortuna.
