A 27 anni proverà a chiudere al meglio il proprio percorso professionale, che sembrava destinato a ben altri livelli
Da stamani è ufficiale: Mattia Caldara giocherà tra le fila del Venezia nel corso della prossima stagione. Il centrale di Scanzorosciate è passato in Laguna con la formula del prestito con diritto di riscatto, nella speranza di poter ritrovare fiducia e minuti alla corte del giovane tecnico Paolo Zanetti. I presupposti ci sono tutti, visto che il reparto dovrebbe essere completato da tre elementi che non hanno mai conosciuto il campionato di Serie A: Ceccaroni, capitan Modolo e l’austriaco Svoboda. Se starà bene, quindi, il posto da titolare sarà suo con buone probabilità.
La scelta di andare in una neopromossa, a livello pratico, è probabilmente riferita anche e soprattutto a quello: ritrovare centralità in un progetto tecnico, sentirsi un calciatore importante. Le ultime tre stagioni, purtroppo, sono state una sorta di calvario per Mattia, che dopo l’importante esborso versato per lui dalla Juventus sembrava pronto per spiccare definitivamente il volo anche a livello internazionale. Non è stato così, anche per via dell’immediata scelta bianconera di coinvolgerlo nell’affare relativo al ritorno di Bonucci a Torino e, soprattutto, per via di due gravissimi problemi fisici accusati nel corso dei primi mesi milanesi. Dinamiche che gli hanno impedito di imporsi in squadra, senza addirittura mai scendere in campo in gare di campionato nel corso dell’anno e mezzo trascorso sotto la Madonnina. Mai una chance, nonostante i concorrenti per un posto a fianco di Romagnoli (Leo Duarte e Musacchio) non fossero esattamente due fulmini di guerra.
IL RITORNO A ZINGONIA Si pensava che l’aria di Zingonia, che frequenta e conosce sin da bambino, avrebbe potuto rivitalizzarlo, e probabilmente lo stesso Gasperini era il primo a sperarlo, visto che era stato lui a renderlo un calciatore di alto livello nel primo suo interperiodo nerazzurro. A un certo momento del post-lockdown, nel corso del mini-campionato estivo disputato a giugno e luglio, peraltro, la missione sembrava non così impossibile, con buone prestazioni disputate anche contro Inter e Psg.
Così, purtroppo, non è stato, visto che il suo minutaggio nell’ultimo campionato è stato addirittura pari alla metà di quello concesso a Šutalo. Dati che forniscono un quadro assai cupo: era ormai diventato la sesta scelta in difesa, alle spalle dei tre titolari, Palomino e lo stesso giovane croato. Uno scenario che ha reso impossibile qualsiasi discorso relativo a un eventuale riscatto, pattuito attorno ai 16 milioni un anno e mezzo fa. Gli obiettivi e il livello dell’Atalanta attuale, per fortuna o purtroppo, non consentono di ragionare su un’eventuale scommessa di questo tipo. Nemmeno se si parla di un ragazzo d’oro, benvoluto da tutti nell’ambiente, e bergamasco doc, che avrebbe fatto comodo per la questione liste. A lui, però, non si può cha augurare ogni bene. In bocca al lupo, Mattia!
Tanti auguri Mattia mola mia
In bocca al lupo Mattia 💪🏻💪🏻💪🏻
Spero in una annata senza infortuni si potrebbe pensare anche a un rientro nell Atalanta in bocca al lupo