Gli esperimenti visti in questa prima fase di precampionato fanno pensare che la difesa a tre sia intoccabile, quindi è presumibile che si riparta da lì
Nella scorsa stagione Gasperini ha sorpreso un po’ tutti quando, per necessità o per virtù, ha schierato un’Atalanta con la difesa a quattro facendo cadere il mito del credo di quella a “tre che non si tocca”. Si pensava che la soluzione del pacchetto arretrato a quattro potesse essere una modifica che sarebbe stata consacrata nell’annata che sta per iniziare, ma da quanto emerso nelle prime amichevoli “non si tocca la linea arretrata a tre”.
LE SOLUZIONI. Gli elementi non mancano. Oggi in organico ci sono sei difensori: Demiral e Palomino che possono essere utilizzati al centro, Toloi, Djimsiti e Lovato sul centrodestra, Djimsiti e Palomino sul centrosinistra. Senza dimenticare Sutalo, destinato al Verona ma ancora in attesa di capire il proprio futuro, e soprattutto il giovane Scalvini, questo 2003 che molto bene ha fatto contro l’Alessandria e su cui Gasperini ha già speso buone parole.
IN MEZZO. Con la difesa a tre non ci sono particolari novità. Le ali sono Hateboer, Maehle, Gosens e Pezzella, salvo non arrivi lo Zappacosta di turno per tamponare l’emergenza sulla destra dovuta all’infortunio di Hateboer. In mezzo ci sono solo De Roon e Freuler come centrocampisti “puri”, ma Pasalic e Pessina possono essere utilizzati all’occorrenza, oppure potrebbe essere inserito Koopmeiners sul quale l’Atalanta è da tempo o il giovane Delprato.
IN AVANTI. Qui ci si può sbizzarrire: Zapata, Muriel, Miranchuk, Ilicic, Malinovskyi, oltre a Pasalic e Pessina sulla trequarti e senza dimenticare Piccoli. A voi la scelta.