L’Atalanta resta alla finestra fino all’ultimo, ma è un mercato di attesa e da senso della posizione: il rebus di un paio di ruoli

La rosa dei nomi è sempre la stessa, al netto di Keita Baldé (Monaco) e del ritorno di fiamma per Teun Koopmeiners (Az Alkmaar), ma sta di fatto che il mercato, giunto alla sua volata finale (si chiude a fine agosto), per un’Atalanta perennemente alla finestra resta un rebus grande come un condominio. Attacco e centrocampo necessitano di un rinforzo, ma come scrive L’Eco di Bergamo è roba di tattica e di attesa, come il gioco degli scacchi.

MERCATO: THORSBY FORSE, BERARDI COSTA. I movimenti a tavolino sono anche una questione di prezzi. Costa troppo Domenico Berardi, poco più che una suggestione davanti, che il Sassuolo vuole piazzare a 35 milioni, ma anche Morten Thorsby, che coi suoi 8-10 richiesti dalla Sampdoria viene giudicato un po’ caro come backup della coppia di stakanovisti De Roon-Freuler. I liguri avrebbero però le mani sulla sua controfigura, Michael Aebischer dello Young Boys, guarda caso la quarta fascia nel girone Champions dei nerazzurri. Per Sofyan Amrabat c’è sempre il muro della Fiorentina, indispettita per la volata persa per Davide Zappacosta.

IL MERCATO ALLA VOLATA FINALE. Insieme a Lovato, Pessina e Pezzella, il cavallo di ritorno è uno dei quattro giocatori di formazione italiana (quelli di crescita atalantina sono Rossi, Sportiello e finora anche Delprato e Piccoli), mentre nei 17 “liberi” possono trovare posto altri due innesti, se sarà ceduto come ormai scontato Sam Lammers al Genoa e un altro elemento (Ilicic o Miranchuk?) se arriverà una punta, altrimenti fuori dalla lista dovrebbe rimanerci il convalescente Hans Hateboer. Il rebus davanti è più una pista cifrata con puntini troppo sparsi per formare un disegno: Boga, Ikoné, Sinisterra, Kalimuendo e Bamba.