Resta l’incognita del ruolo che ricoprirà, visto il 4-4-2 che Aglietti predilige
E’ entrato a Zingonia da bambino, dopo qualche mese trascorso all’Inter, soluzione che lo attraeva sentimentalmente – essendo sempre stato tifoso della Beneamata – ma forse logisticamente meno comoda. Se ne va, ora, da ragazzo adulto, ormai uomo. Alessandro Cortinovis saluterà almeno temporaneamente il Centro Bortolotti, struttura in cui ha imparato tutto o quasi del suo bagaglio da calciatore, per allontanarsi di oltre 1000 km. E’ ormai a un passo l’ufficialità della sua firma con la Reggina, società che spera di districarsi positivamente nell’ambiziosa giungla che quest’anno è la Serie B.
Una chance importante, per quello che viene definito da sempre come uno dei migliori classe 2001 del panorama nazionale, titolo messo in mostra sin da quando era un bambino. Negli anni non ha quasi mai deluso le attese, vincendo tre Scudetti e trovando praticamente sempre la via di Coverciano quando la Nazionale di categoria chiamava. Il bello (o il difficile, a seconda della focalizzazione che si vuole assumere) arriverà ora, visto che l’approccio con il calcio dei grandi comporta spesso e volentieri anche difficoltà di percorso importanti. Nel suo caso specifico, ad esempio, dovrà riuscire ad adattarsi al 4-4-2, sistema di gioco prediletto dal tecnico Aglietti e che, almeno su due piedi, non sembra vederlo particolarmente a suo agio. Da capire se il tecnico toscano, che ne ha confermato l’imminente arrivo ieri sera, lo vede più come potenziale seconda punta o come esterno, visto che spesso ha schierato in posizione laterale gli altri trequartisti presenti in rosa.