I tre fantasisti dell’Est alla corte di Gasperini, che li stima ma si vede spesso costretto ad alternarli o centellinarli. Perché il talento da solo non basta
Per definire un giocatore dell’Est europeo, di solito, si tira fuori il talento senza compromessi. Perché a un tipetto da prendere con le molle come Josip Ilicic non puoi chiedere di essere sempre presente, concentrato a determinato. I colpi di genio fanno a pugni con la continuità, con quell’essere dentro la partita che è la richiesta number one del generale Gian Piero Gasperini ai suoi soldatini. Eppure l’Atalanta ha bisogno di schierarne almeno uno dal kick off, di questi mancini venuti da quello che un tempo era l’oltre cortina di ferro. Vedi la prima delle sfide nel girone di Champions League. Perché se Ruslan Malinovskyi ha dato il la all’azione del vantaggio sull’asse Zapata-Freuler, lo sloveno insieme all’altro subentrato Aleksey Miranchuk ha confezionato a Robin Gosens il vassoietto del 2-2 nel finale.
GASPERINI ALLA FIERA DELL’EST. Dal novero abbiamo escluso Mario Pasalic solo per tre motivi: al Gasp non deve dimostrare alcunché, è l’unico dei quattro a non prediligere il sinistro ed è l’unico del lotto a poter fare il mediano a due, dote destinata a renderlo forse più appetibile degli altri, anche se riciclato da mezzala d’origine qual è e quale soprattutto si sente. Anche lui entrato in corsa e piazzato col russo dietro il falso nueve col 72 sulle spalle, in realtà assegnatario del ruolo del suggeritore principe per sensibilità di piede e visione di gioco, superiori alla media dei suoi e generale. Ma è stata la triade Malinovskyi-Ilicic-Miranchuk quella strumentale al punticino ottenuto a Villarreal.
DALL’EST I SOLDATINI DEL GASP. Di intoccabili, ormai lo sanno pure i muri, nel gruppone allenato dal tecnico di Grugliasco non ne esistono. Se però le necessità dell’equilibrio tattico dettano la preferenza per Matteo Pessina, primo e ferocissimo portatore malsano di pressing alto sul portatore di palla, dall’ucraino in giù, inteso tra il campo dal calcio d’inizio alla panchina da riservisti che scalpitano, ecco i passaggi illuminanti e i tiri mancini utili alla causa nerazzurra. Il difficile è sfogliare la margherita per poi comunicare la notiziaccia agli esclusi di turno. Dai due ai tre, SuperMario compreso. L’abbondanza e il fautore delle rose corte: forse la vera sfida è questa. Dimenticandosi delle distrazioni peregrine di un Lyosha, leggi l’assenza ingiustificata seppur in distinta il sabato prima al cospetto della Fiorentina, perché nel calcio si rema tutti sulla stessa barca e per i capri espiatori da offrire alla stampa non dev’esserci spazio.
Piagnistei
Scec desdif fo per piace che le ura!!!!
Giusto per 2 soldi, ma dove si vuole andare così, sempre infortunati e poi assolutamente non sono giocatori che fanno la differenza. Vero chi si accontenta gode!!! Subito fuori dalla champions e metà classifica: complimenti!!!
Alla fiera dell’Est un topolino mio padre compro’ per due soldi un topolino mio padre compro’