
La punta bergamasca ripercorre quanto fatto con le giovanili e la rete del 3-2 contro l’Inter, annullata dal VAR
“Quale data ricordo con più piacere? Il gol vittoria con il Torino. Ma ce ne sarebbe stata un’altra di data, a San Siro con l’Inter, partita bellissima finita 2-2 ma mi hanno annullato il gol del 3-2 al 90’: sarebbe stato il mio fiore all’occhiello. Non ci penso più. Guardo al presente”. Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’attaccante dell’Atalanta Roberto Piccoli si proietta alle prossime sfide con la maglia nerazzurra.
Non dimenticando il passato e la strada percorsa: “Nelle giovanili tanti mi dicevano che non ero pronto come giocatore, che non sarei mai diventato qualcuno. Io me ne sono altamente fregato, ho continuato a lavorare. E devo ancora lavorare, ma sono arrivato a vent’anni in Champions. È una cosa che nessuno mi ha regalato, io so cosa vuol dire lavorare e darci dentro. Lo so, c’è molto di Bergamo in questo: ogni giorno bisogna lavorare sodo per guadagnarsi qualcosa”.
