
L’ex mister nerazzurro si è raccontato a Tuttomercatoweb.com
Di seguito un estratto delle parole odierne di Colantuono: “Spero di tornare. Voglio farlo. Sono carico e pronto. So fare l’allenatore, per noi parlano i risultati. Dietro a cosa ci nascondiamo? Ci sono state stagioni esaltanti, altre meno. Non faccio questo mestiere da ieri ma da vent’anni. Mi sono tolto soddisfazioni, quel che mi è stato chiesto l’ho portato a casa, sia quando c’era da vincere o quando c’era da salvarsi con delle penalizzazioni”.
LOTTA SCUDETTO. “Si conferma quel che avevamo detto all’inizio, sette sorelle a cui possiamo aggiungere anche la Fiorentina. Il Napoli era già atteso d’estate tra le candidate, il Milan gioca un gran calcio. Chi è in ritardo è la Juventus ma la ritroveremo: il manico è importante, Allegri sa come fare”.
IMPIEGO DEI GIOVANI. “E’ una discussione annosa: il giovane deve giocare se è forte, non perché è giovane. La carta d’identità non è importante in generale anche se l’esperto ti dà più sostanza in tante situazioni, il ragazzo più freschezza. Io la penso così: il giovane forte gioca, oppure no. Paghiamo il fatto che non ti aspettano, in Italia il tecnico salta subito e molti tendono a fare scelte meno coraggiose”.
