A causa dei numerosi infortuni, chi è arrivato in estate ha dovuto integrarsi a tempi record
Lovato, Pezzella, Koopmeiners, Demiral, Zappacosta e Musso, ma anche Scalvini e Piccoli saliti a tempo pieno in prima squadra: tutti i nuovi arrivati in pianta stabile a Zingonia nell’ultima sessione di mercato hanno dovuto ingranare subito la marcia e partire a razzo. Complici i tanti infortuni che al momento hanno fermato ben cinque titolari (ma Toloi si è ripreso).
Come fa notare L’Eco di Bergamo, nello scorso quinquennio non era mai successo che tre innesti trovassero subito posto tra i big dal 1′: è il caso quest’anno di Musso, Zappacosta e Demiral. E ora potrebbe arrivare il momento anche per gli altri di inserirsi stabilmente: Koopmeiners sta cercando il suo ruolo, Pezzella vuole aumentare il minutaggio come Lovato, che può dare una mano in retroguardia dopo l’infortunio di Djimsiti. L’Atalanta ha creduto molto in lui, spendendo 8 milioni in estate: ora tocca a lui ripagare la fiducia.
Al di là degli infortuni, mi sembra anche logico che quando si fanno investimenti anche importanti, vedi Koopmainers per esempio, sia per farli giocare e non per tenerli a fare la muffa in panchina. È impensabile nel calcio moderno fare giocare sempre gli stessi giocatori perché finiscono per logorarsi e infortunarsi più facilmente. Forse una delle pecche di Gasperini è proprio quella di fare fatica a dare fiducia ai nuovi per un eccesso di riconoscenza verso chi tira la carretta da tempo e ha dato tante soddisfazioni a lui e a tutti i tifosi. Però è vero che sembra perdonare… Leggi il resto »
Dovresti fare l’allenatore
Bellissimo commento.
Complimenti.
Sottoscrivo tutto.
La controprova di quello che scrivi è data dai moltissimi giocatori, ormai, che da noi hanno fatto panchina e poi hanno trovato posto, gloria e valorizzazione in altre squadre, sia quelle più piccole (Pessina, reca, Haas, barrow) ma addirittura in squadre più blasonate (Bastoni, Ibanez, Traore, Kulusevski, Lammers).
Panchina a Bergamo e titolari nelle capitali.
Qualcosa non torna