Gian Piero Gasperini ha un’arma di riserva, che potrebbe utilizzare anche in corsa se non volesse sparare subito le cartucce più prelibate: la difesa a 4
Tutti i quotidiani e la stampa specializzata hanno snocciolato la medesima formazione alla vigilia. Ma nella tana del Manchester United l’Atalanta ha una carta di riserva da calare sul tavolo verde della terza giornata del girone F di Champions League: la difesa a 4.
DIFESA A 4: LA CARTA DEL GASP. La motivazione più sostanziosa al ricorso alla soluzione-bis per la retroguardia è la duplice assenza di Berat Djimsiti, fratturatosi l’avambraccio in Nazionale, e Rafael Toloi, vittima con l’Empoli domenica pomeriggio di una ricaduta muscolare alla coscia destra (adduttore, prima della sosta era il flessore). L’arretramento a terzini dei pendolini Davide Zappacosta e Joakim Maehle, che in tal modo si troverebbe la stessa libertà di movimento che ha con la maglia della Danimarca, basterebbe da solo a ovviare alle assenze provocando al contempo la rivoluzione del modulo.
IL GASP E IL MODULO SPECULARE. Lo schieramento che ne conseguirebbe, premessa l’ovvia esclusione dell’altrimenti titolare Teun Koopmeiners a favore del ritorno in mediana di Marten de Roon a fianco di Remo Freuler senza più ulteriori ricicli a terzo di destra dietro, sarebbe ovviamente speculare a quello dei Red Devils. Un 4-2-3-1 che vedrebbe dal 1′ anche Josip Ilicic, il mattatore del “Castellani” alla ripresa del campionato: alto a destra, in linea con l’equilibratore Mario Pasalic, deputato al primo pressing sul portatore di palla nemico, e a un Ruslan Malinovskyi già semi-letale a sinistra contro l’Inter a San Siro. Non è stato lo stesso Gasp, del resto, a preconizzare alla vigilia il ricorso ad “adattamenti, purché sperimentati in precedenza, senza snaturarci”? Ebbene, la muraglia a 4 l’aveva fatta anche nelle prime partite del 2016-2017 salvo poi farvi ricorso anche dallo start nella passata stagione.