
Il rendimento del russo resta sotto le attese: non è un tuttocampista, non è una punta, non è un suggeritore. A gennaio aperta la caccia a Miranchuk
Aleksey Miranchuk non può far più parte dei piani dell’Atalanta. O almeno di quelli di Gian Piero Gasperini. La certezza in uscita dall’Old Trafford è che a gennaio chi lo vuole può venire a prenderselo. Contro il Manchester United, per il russo, tatticamente né carne né pesce a dispetto di doti tecniche invece invidiabili, l’ennesima prestazione sotto ritmo e poco decisa sul piano agonistico.
GENNAIO: CACCIA(TA) A MIRANCHUK. Dopo una prima annata tutt’altro che disprezzabile, chiusa col settebello alla voce marcature, il mancino ex Lokomotiv Mosca, in questo scorcio di stagione Lyosha non pare all’altezza dei compiti assegnatigli da riserva di lusso né dell’investimento su di lui della società. Non sono cifrette: 15 milioni al club che l’ha lanciato per 1,5 di stipendio a giro di corsa. Fin qui non ripagate, al netto delle buone cose fatte vedere all’esordio stagionale a Torino dando il via all’azione del matchball di Roberto Piccoli e Villarreal con l’assist in caduta per il 2-2 di Robin Gosens.
MIRANCHUK DI TROPPO: LA POSIZIONE DEL GASP. Il tecnico nerazzurro non ha mai fatto mistero che Miranchuk nelle gerarchie non sia mai stato al top, pur sottolineando che si tratta di un bravissimo ragazzo. Nessun problema a livello personale, ma evidentemente alla prova dei fatti ce n’è uno a livello tecnico. Sempre più pressante. Il 59 non serve, non rientra nei piani. Dalla finestra invernale dovrà giocoforza uscirsene in prestito. Ma dovrà anche entrare una punta vera, di velocità e fantasia. Parola a Giovanni Sartori.
