
L’allenatore della Sampdoria manda giù il boccone amaro del ko con l’Atalanta esaltando la prestazione: “Tenuto fino al 95’”
“Il fatto di aver tenuto l’equilibrio fino alla fine significa aver giocato alla pari con una grande squadra. Il 3-1 finale condiziona i giudizi, ma sotto l’aspetto dell’impegno ci abbiamo creduto e provato sempre”. Roberto D’Aversa, a bocce ferme, esprime un giudizio sintetico quanto sereno sulla Sampdoria, sconfitta da un avversario riconosciuto come di un’altra categoria ma non superiore sul campo: “Forza fisica e delle qualità importanti, anche se la partita con l’Atalanta s’è decisa sugli episodi”.
D’AVERSA, EPISODI AVVERSI. “In primis per merito di Musso che ha negato la doppietta a Caputo. Non è colpa di Ciccio. Bisogna analizzarla con calma: il primo gol ospite è stata una palla persa da noi, non potevamo permetterci di giocarci la palla addosso regalandola nell’occasione a Malinovskyi”, ha detto in sala conferenze al “Ferraris” l’allenatore dei blucerchiati.
D’AVERSA, LE LETTURE E I BABY. “Le letture sbagliate sono continuate nel secondo tempo quando abbiamo preso il terzo in superiorità numerica. Anche se sugli errori si può lavorare, bisogna ragionare sugli aspetti positivi e sulla prestazione. Che ha detto dell’importanza di alternative come Dragusin, adattato a destra e poi virato in mezzo perché è un terzo in una difesa a tre, e di Ciervo subentrato nella ripresa”.
D’AVERSA, CALENDARIO AVVERSO. “In questi dieci partite abbiamo affrontato tutte le quattro che disputano la Champions, non è un calendario facile. A parte l’Udinese abbiamo giocato contro tutte le migliori”.
D’AVERSA NON QUAGLIA. “Quagliarella sta bene, se è partito dalla panchina è per una scelta. Mi serve come alternativa valida quando serve aumentare la forza offensiva, anche perché Torregrossa non è ancora al meglio. La scelta di far uscire Colley è stata per evitargli il secondo giallo”.
