
Gol per il centrale di Scanzo ieri al Penzo, e il successo del Venezia fa sorridere anche l’Atalanta
Un sorriso grandissimo ieri avrà investito Mattia Caldara e tutti coloro che gli sono stati vicini in questi ultimi difficili anni. Un lungo periodo nero, dovuto soprattutto agli infortuni, che ha portato il centrale di Scanzorosciate a passare da promessa del calcio italiano a calciatore praticamente mai utilizzato nel corso delle esperienze con Milan prima e Atalanta poi. Nemmeno il ritorno a casa, durato un anno e mezzo, ha infatti avuto effetti particolarmente benefici per il ragazzo, non a caso non riscattato nonostante i buoni propositi della società in tal senso al momento del riacquisto.
Il gol segnato alla Roma, infatti, può davvero rappresentare un nuovo inizio per il classe ’94, a Zingonia sin da bambino e molto legato all’ambiente nerazzurro non a caso. A onor del vero va infatti sottolineato come gli inizi in quel di Venezia non fossero stati brillanti, anche alla luce delle ovvie difficoltà che avrebbe incontrato una squadra con in rosa pochissimi calciatori nella categoria. La squadra sembra, ora, però aver trovato un suo equilibrio, con gerarchie più definite nei vari ruoli e una maggior continuità a livello di rendimento.
27 anni per un centrale di difesa indicano ancora la possibilità di ritagliarsi un suo spazio e sperare di scrivere altre pagine importanti in carriera, anche perchè le qualità del calciatore sono note a tutti sin dai tempi della Primavera nerazzurra e del fruttuosissimo prestito a Trapani. Con lui, durante quell’avventura, c’era anche l’attuale compagno di squadra Mattia Aramu, numero 10 del Leone che ieri ha confezionato l’assist per il gol dello stesso Caldara. Entrambi hanno contribuito, a livello di classifica, a dare una bella mano anche alla Dea, ora quarta in solitaria…
