
Il difensore bergamasco si sta ritrovando al Venezia, domenica è andato a segno contro la Roma
Dopo la partita sontuosa giocata contro la Roma, il difensore cresciuto nell’Atalanta Mattia Caldara, oggi al Venezia, parla a La Gazzetta dello Sport degli ostacoli superati in passato e dei sogni futuri: “(…) Anche se ho avuto infortuni uno dietro l’altro e gravi al Milan, non ho mai pensato che non ce l’avrei fatta. Per rientrare ci mettevo sempre qualche mese e ogni volta che mi sentivo vicino a stare bene arrivava un altro k.o. più pesante. Questa cosa l’ho subita mentalmente, non lo nego. Non è stato per niente facile, ma dentro di me c’è sempre stata la speranza che una volta che avessi raggiunto un certo equilibrio psico-fisico, sarei tornato quello dell’Atalanta”.
SECONDA VOLTA A BERGAMO. “In quel periodo lì non riuscivo a dare quello che volevo. Non ero pronto mentalmente e poi è arrivato anche l’infortunio al tendine. Senza continuità è dura. Allenarsi è un conto, giocare partite è un altro”.
FIDUCIA A VENEZIA. “Dico la verità: avevo altre opportunità che stavo valutando. Ma poi sono venuti Zanetti e il direttore Collauto a casa mia per parlarmi. E ho sentito che avevano più fiducia loro in me che io stesso. E’ stata una scelta emozionale più che di testa. Non è stata una decisione facile, e devo ringraziare anche il mio procuratore (Riso, ndr.) che mi è stato molto vicino quest’estate. Sapevo che dovevo rischiare qualcosa in più, fare un passo indietro per due balzi in avanti. E ho fatto bene. E’ l’ambiente ideale, grazie al Venezia ho potuto rimettermi in pista dopo tanti anni, giocare con continuità. Siamo una squadra con grandi idee, abbiamo un’identità, dobbiamo continuare a credere nel nostro gioco”.
SOGNO NAZIONALE. “Per ora è un pensiero lontano. Ci vogliono parecchie prestazioni di livello. E poi non sarebbe giusto ambire all’azzurro in questo momento. Perché la Nazionale è già forte e ci sono tanti calciatori del mio ruolo che stanno facendo molto bene. Dunque, un passo alla volta. Il mio obiettivo ora è dimostrare che son tornato davvero. E fare il meglio per questa società che mi ha accolto alla grande”.
