Taglia il traguardo numero 53 con l’anagrafe l’ex centravanti dell’Atalanta e di molte alte squadre. 12 gioie in un biennio a Bergamo tra Guidolin e il Mondo
Cagliari, la natìa Lazio (dopo i primi calci nel club del paese), Virescit in prestito nella seconda metà del 1988-1989, Lodigiani, Brescia a due riprese, quindi Palermo, Padova, Gualdo e infine USO Calcio nell’ultimo triennio di carriera per appendere le scarpe al chiodo a quota 35. Sono le maglie cambiate da Giampaolo Saurini, bravissimo e ultra-competente commentatore tecnico su Sportitalia del campionato Primavera, quando faceva il centravanti di sfondamento. Al netto del quasi biennio all’Atalanta, dal novembre del 1993, piovuto dal nido dell’Aquila con le defunte liste suppletive di metà autunno, 40 presenze e 12 palloni nel sacco da vice di Maurizio Ganz, di cui 14 e 3 in A e nove sinfonie cadette. Oggi, sabato 13 novembre, l’attaccante romano di Colleferro taglia 53 traguardi con l’anagrafe.
SAURINI, CENTRAVANTI DI RAZZA. Arrivato dopo la cacciata precoce dell’allora troppo futuristico Francesco Guidolin, con la coppia della panchina Andrea Valdinoci-Cesare Prandelli, rispettivamente patentino e idee sbucando dal settore giovanile, Saurini non evitò il naufragio come il resto della squadra. Meglio in B agli ordini dell’Emiliano Mondonico all’inizio del suo secondo atto sul palcoscenico sotto la Maresana. In coda alla parabola professionale da più di un centinaio di gol, di cui 71 in 250 match da professionista, il novennio in panchina a livello Under 19, dal 2008, tra le Rondinelle e il Napoli. Tanti auguri.
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Un incubo