Il rendez-vous di oggi con il difensore di Scanzorosciate mette l’Atalanta di fronte al suo passato. Il Venezia l’ha fatto rinascere
Non un ex qualsiasi. Mattia Caldara, lasciato andare dall’Atalanta dopo 18 mesi di prestito dal Milan in cui era retrocesso a quinto o sesto difensore, torna a Bergamo da leader della difesa del Venezia. Letteralmente rigenerato dal calcio in Laguna in coppia con Pietro Ceccaroni nel reparto arretrato a quattro.
IL CALDARA RIGENERATO. La Gazzetta dello Sport ripercorre le tappe della carriera del centrale di Scanzorosciate. Nerazzurro già a dieci anni, in serie A prima di abbracciare l’arancioneroverde dalla neopromossa non aveva mai indossato altre maglie. Da professionista, 75 presenze e 10 palloni in porta da alfiere della Bergamo del pallone, 93 partite in tutto.
CALDARA IL LAGUNARE. Esploso al rientro dai prestiti cadetti a Trapani e Cesena, Caldara nella massima serie non ha giocato né con la Juventus, che l’aveva acquistato nel gennaio del 2017 salvo lasciarlo dov’era fino al giugno dell’anno seguente, né in rossonero (solo Europa League e Coppa Italia, 2 gettoni) dov’era arrivato per lo scambio con Leonardo Bonucci. Il ritorno da queste esperienze falcidiate da infortuni non è stato positivo ed eccolo agli ordini dell’altro ex Paolo Zanetti. Match winner con la Roma, adesso gli tocca limitare l’ex compagno Duvan Zapata. Ce la farà?