Il professore dell’Università degli Studi di Bergamo analizza la situazione confusa venutasi a creare in questi giorni
Stefano Bastianon, professore ordinario dell’Università di Bergamo dove insegna Diritto europeo dello sport, a L’Eco di Bergamo confida le sue perplessità sullo scontro calcio-Asl dopo i focolai emersi in alcuni club: “Le differenti decisioni, di fatto, avvengono perché ciascuna Asl è autonoma nelle decisioni. Le Asl inoltre dipendono dalle Regioni e non dal Governo. E come in altri contesti, per esempio sulla scuola, in questa pandemia le Regioni prendono decisioni autonome e diverse. Tra l’altro queste sono questioni in cui si può agire con un margine di discrezionalità, perché ruotano attorno alla tutela della salute pubblica. In assenza di linee guida centrali è difficile andare a sindacare le Asl, che chiaramente e ovviamente hanno una competenza esclusiva sugli obblighi di quarantena“.
LINEA COMUNE?. “Si è visto bene nell’ultima Juventus-Napoli: tre giocatori del Napoli in teoria non potevano beneficiare dell’assenza di quarantena prevista dalle nuove disposizioni, ma la squadra si è appellata al protocollo del giugno 2020 della Figc che consentiva gli spostamenti casa-lavoro seppur contatti stretti. In questo scenario ci vuole un intervento di tipo politico, per esempio quello che può essere assunto dalla cabina di regia. Un po’ come per la scuola, serve una linea uniforme, ma non è semplice trovarla. Da una parte il calcio rivendica l’autonomia, dall’altra parte ci sono questioni di sanità pubblica. Occorre una buona mediazione”.