Il tecnico atalantino svaria come sempre dal trequartista al tridente effettivo e ha la meglio sul “3-5-2 anomalo” dell’allenatore del Venezia
Dal campionato alla Coppa Italia, tattica (e squadra) che vince non si cambia. Gian Piero Gasperini non si fa cogliere impreparato dal “3-5-2 anomalo” (così lo chiama L’Eco di Bergamo) di Paolo Zanetti, comunque certo più insidioso di uno sparring partner nell’ottavo secco del Gewiss Stadium. Da 3-4-1-2 a 3-4-3, per l’Atalanta, contro un Venezia che difende a cinque attaccando a tre con Kiyine alzato quasi sulla stessa linea di Johnsen, l’ala effettiva.
TATTICA: GASPERINI BATTE ZANETTI. La variante in termini di uomini è stato Aleksey Miranchuk falso nueve nel finale, all’ingresso di Mario Pasalic, con Matteo Pessina allargato a destra. In realtà s’era già spostato in attacco, dall’altra parte ma spesso scambiandosi la posizione col russo, una volta constatato che gli avversari avrebbero difeso con tre centrali anziché schierarsi col 4-3-3. Unico cambio a copione, l’inversione nella ripresa di Remo Freuler e Teun Koopmeiners: il primo va a centrodestra, l’altro resta più dietro.