L’albanese ha tenuto botta, nel complesso, anche all’imprendibile Perišić dell’ultimo periodo
Uno dei fedelissimi di mister Gasperini ha risposto presente, anche questa volta. Berat Djimsiti ha dato l’ennesima prova di forza e solidità domenica sera, a fronte di un’emergenza quasi totale e alla necessità di un cambio di sistema di gioco, con l’Atalanta passata ad una sorta di 4-2-3-1 a fronte della capolista. La prestazione dell’altra sera da parte dell’albanese è stata di livello, fors’anche perchè favorita dalla scelta del tecnico grugliaschese di tenere abbastanza bloccati i propri due laterali. Un’opzione dettata anche dalla volontà di avere un atteggiamento più “distruttivo” del solito, quasi riconoscendo i propri limiti numerici, da parte della Dea che ha chiuso la partita con un possesso palla pari solo al 36%.
L’albanese cresciuto a Zurigo ha dato risposte più che sufficienti, forse ad eccezione di qualche limite evidente nella costruzione dell’azione, che peraltro non è stata brillantissima da parte di tutta la squadra, forse troppo testarda nella continua ricerca immediata di Muriel, che non è Zapata, che aveva vita non facile con Skriniar. Un cliente non facile era anche Perišić, imprendibile per tutti nell’ultimo periodo e chiamato al duello con lo stesso Djimsiti, che pur avendo un passo non esattamente da laterale ha tenuto botta senza sbracare. Confermandosi, ancora una volta, un elemento importantissimo per i colori nerazzurri.