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De Nipoti, la punta di movimento a cui manca qualche gol

Il secondo 2003 a mettere il piede in campo per l’Atalanta in stagione è un prodotto dell’Udinese: De Nipoti, a Zingonia dall’Under 15

Il gol non è esattamente la sua specialità: solo due in 16 presenze in Primavera, il 20 ottobre scorso a Manchester in Youth League per il 2-4 allo scadere e il 19 novembre in campionato per deciderla col Cagliari. A Tommaso De Nipoti, all’Atalanta fin dai tempi dell’Under 15 dopo lo svezzamento nel Forum Iulii e cinque stagione nella cantera dell’Udinese, all’appuntamento con la maggiore età e quindi col battesimo del fuoco in prima squadra, sabato 22 gennaio negli ultimi otto minuti al posto di Roberto Piccoli, per diventare grande manca giusto un po’ di confidenza col fondo del sacco.

DE NIPOTI, NIENTE GOL A RAFFICA. Mancino di un metro e ottanta molto robusto e tignoso, tanto che soffiargli palla risulta proibitivo, il diciottenne (23 luglio 2003) di Cividale del Friuli in regular season del Trofeo Facchetti è andato a segno nel gioco delle torri con Federico Pagani. Punta di movimento abituata a partire larga a destra a piede invertito, prima delle 35 partite sotto Massimo Brambilla, costretto a un’ampia rotazione per ovviare alle pause di Shakur Omar, cinquina in avvio e fine dei discorsi, il biondino del profondo Nordest aveva racimolato l’8+5 in Under 17 con Giovanni Bosi e il 10+3 con Stefano Lorenzi nella Berretti. Si tratta del secondo 2003 nerazzurro a esordire tra i professionisti dopo Giorgio Scalvini, con la Lazio alla primissima da titolare.

DE NIPOTI, GOL AZZURRI. Tris, invece, in azzurro, da dove gioca stabilmente dall’Under 17, 6 presenze come nel pianerottolo più sopra, battezzando start e fin qui unica presenza in Under 19 con l’Albania il 13 agosto scorso a Coverciano. Carmine Nunziata l’ha tenuto a battesimo come Daniele Zoratto nelle due tornate d’età precedenti, dove De Nipoti s’era messo in luce nel Torneo 4 Nazioni tra 5 e 9 settembre 2019 in Germania contro Israele, padroni di casa e Belgio andando a segno nel 3-3 (per il provvisorio 3-1) dopo l’apertura del compagno atalantino Federico Zuccon (timbro anche coi mediorientali). Peccato per la sfortunata autorete, ma tant’è: è nella porta altrui che deve imparare a mirare.

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