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Auguri a Beppe Corti, il capo scouting del mistero (e di Kessie)

Tra primavera ed estate del 2016, contestualmente all’arrivo di Gian Piero Gasperini in panchina, un addio da mistero (poco) buffo: Corti va al Palermo

Le primavere, pardon gli inverni, oggi, giovedì 3 febbraio, sono a quota 65. Ma su Giuseppe Corti detto Beppe continua ad aleggiare un mistero insoluto: perché mollare così, col vento in poppa? “C’è un nostro tesserato che sta lavorando per altri. Vorrei non parlare di dipendenti dell’Atalanta che lavorano per altre società”. Così il presidente Antonio Percassi sull’allora responsabile dell’area scouting nerazzurra da 6 anni, improvvisamente attirato al Palermo dalle sirene di Rino Foschi, uomo di punta del compianto Maurizio Zamparini e con le mani in pasta pure a Cesena. Il festeggiato di turno, comunque, è qualcuno cui tributare riconoscenza per aver scovato dal nulla un certo Franck Kessie.

CORTI E IL MISTERO DELL’ADDIO. Era il 16 giugno 2016, giorno della presentazione di Gian Piero Gasperini. Il contratto dell’ex centrocampista o terzino di Colognola sarebbe scaduto tre rivoluzioni terrestri più tardi. Lo scopritore di Edinson Cavani tornò in rosanero senza permesso col risultato di farsi licenziare in tronco dalla dirigenza di Zingonia. Una pazza estate nella quale sia il pomo della discordia che il suo referente rassegnarono le dimissioni praticamente ancor prima di cominciare a operare, tornando sul luogo del delitto due anni più tardi, con Foschi presidente come referente della Sport Capital Investments Ltd.

CORTI TRA CAVANI E KESSIE. L’ivoriano, sei mesi in Primavera nella seconda metà del 2014-2015 e girato in prestito in Romagna per una proficua stagione cadetta, si sarebbe poi rivelato una plusvalenza immediata. Corti, cresciuto nella Stezzanese e passato presto alle giovanili del Milan, aveva il contratto già rinnovato fino al 30 giugno 2019 con due ulteriori anni d’opzione a favore del club, com’è d’abitudine al Centro Sportivo Bortolotti. Nel suo ruolo arrivarono poi Valentino Angeloni e Davide Cangini. Da giocatore, mai all’altezza dello scout: terzino sinistro agli inizi e poi spesso centrocampista con Udinese, Pergocrema, Monza, Genoa, Arezzo, Lazio, Parma, Fiorenzuola e San Paolo d’Argon, appendendo le scarpe al chiodo a 35 anni suonati. Come osservatore nasce proprio all’ombra della Favorita e del Monte Pellegrino. A pelo d’erba, tanti futuri atalantini incrociati: Jan Peters all’ombra della Lanterna, in Toscana Sandro Tovalieri e Stefano Colantuono, nella Capitale Giorgio Magnocavallo e Oliviero Garlini. Tanti auguri.

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Silvia
Silvia
2 anni fa

Tantissimi auguri al mio concittadino beppe corti famiglia di sportivi di colognola e famiglia stimata e benvoluta tantissimi auguri

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