Il direttore di gara della sfida di domani e le polemiche per una mancata espulsione a Colley (e non solo)

C’è solo un incrocio tra Alessandro Prontera – l’arbitro di Atalanta-Cagliari – e la Dea: risale allo scorso 27 ottobre, era un turno infrasettimanale e la squadra di Gasperini affrontava in trasferta la Sampdoria alle 18,30. Ennesima vittoria in trasferta per i nerazzurri (1-3), in svantaggio per la rete di Caputo e capaci di rimontare con l’autorete di Askildsen, un colpo di testa di Zapata e la perla finale in slalom di Ilicic. Sette i cartellini gialli estratti da Prontera (tre per l’Atalanta, quattro per la Sampdoria) e una condotta di gara che ha fatto particolarmente discutere.

Durissimo, infatti, il giudizio de ‘Il Corriere dello Sport’ all’indomani della sfida: “Aveva fatto male in Parma-Pisa, in premio gli hanno dato Milan-Verona; aveva sbagliato (lui e il VAR) a San Siro, in premio gli hanno dato Sampdoria Atalanta (il VAR invece lo hanno fermato). Se tre indizi fanno una prova per Prontera si prospetta un periodo lontano dalla Serie A, a meno che il suo designatore Rocchi non intenda premiarlo per qualcos’altro. A Genova la nemesi, sublimata dal mancato rosso per Colley, chiaro come l’acqua. Un bel disastro. Già ammonito per un fallo su Malinovskyi, entra in ritardo su Ilicic, pestandogli il piede sinistro con il destro. Step on foot chiaro, pulito, neanche difficile da cogliere. Prontera non se ne accorge, neanche il quarto, Minelli, segnala nulla: era da secondo giallo. Malissimo nella gestione disciplinare della gara: dei 7 gialli (con 34 falli), due sono inventati: a Palomino (è lui che subisce il fallo) e Thorsby”.