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VAR e peso politico, l’Atalanta a un bivio: alzare la voce o subire sempre in silenzio

Atalanta percassi

Ennesima interpretazione da VAR sfavorevole ai nerazzurri, sconfitti più dalla regia arbitrale che dal campo in Coppa Italia. Il peso politico o c’è o non c’è

Maledetto offside di Jack Bonaventura, ex che ha come sempre fatto il suo servendola di sponda a Milenkovic per l’eliminazione in extremis ai quarti della sua Atalanta dalla Coppa Italia. Lasciano il tempo che trovano le dotte disquisizioni in punta di regolamento, leggi la volontà presunta di Marten de Roon di giocare il pallone nel contrasto aereo col doppiettista Piatek prima del fattaccio, tale da rimettere in gioco (ah, sì?) il prodotto di Zingonia sulla punizione sventagliata di Biraghi. Perché l’interpretazione da VAR ormai è da settembre che finisce dritta nelle gengive dei nerazzurri. Sempre e comunque sfavorevole in una pletora di episodi decisivi. E c’è da chiedersi se la fresca vicepresidenza di Lega di Luca Percassi non vada sfruttata cinicamente per aumentare un peso politico che non c’è, non c’entra un fico secco con lo spirito della competizione né con la cultura sportiva ma in Italia evidentemente paga.

VAR E ATALANTA, GUERRA CONTINUA. Domenica scorsa, a fare da apripista al ko casalingo col Cagliari, un’altra marcatura irregolare, controllo a seguire e sfera rimbalzata dal petto al braccio largo, per lo 0-1 del doppiettista Gaston Pereiro. Di norma l’averla presa prima sul corpo è un’attenuante buona soltanto nella propria area per non farsi fischiare il rigore contro. Forse ci sarebbe stato pure da rivedere un contatto sospetto Lykogiannis-Zapata un minutino e mezzo prima del 2-1 definitivo dell’uruguaiano, ma lasciamo stare e limitiamoci ai casi effettivamente scandagliati dalla moviola arbitrale. Non dal 10 né dal 6 febbraio, ma quantomeno da fine estate.

VAR CONTRO: L’ESORDIO IN VIOLA. La serie negativa, e si badi bene che qui non si fanno i nomi dei direttori di gara e dei “varisti” del sestetto in divisa, comincia il 12 settembre scorso proprio contro i viola. Grida un po’ di vendetta, a distanza di tempo, il possibile vantaggio di Berat Djimsiti, annullato per la posizione irregolare di Duvan, uno che l’attrezzo manco l’aveva sfiorato, considerata attiva. A dicembre con la Roma, invece, il 2-2 annullato perché l’autorete dell’ex Bryan Cristante sarebbe stata provocata dall’azione di José Palomino, quindi in fuorigioco ritenuto attivo, tale da impattare sulla “capacità dell’avversario di giocare il pallone, oppure semplicemente contendendogli il pallone” (sic, da regolamento). C’era dell’altro. Il gol iniziale viziato da una carica di Abraham sul nazionale albanese, un altro arto superiore (Karsdorp) su carambola da corner sullo 0-1 e la spinta di Ibanez sul Toro di Cali sull’1-3. In totale, quattro partite perse, 1-2 con mani prontamente ravvisato di Joakim Maehle con rimarchevole occhio di lince sul primo dei due penalty contro, 1-4, 1-2 e 2-3.

IL PESO POLITICO DELL’ATALANTA. L’amministratore delegato atalantino per adesso pone la propria firma in calce ai documenti ufficiali, in attesa dell’elezione del vertice dell’organismo che regola il funzionamento delle competizioni legate alla serie A. Hai voglia di parlare di gente sottotono o ingenua, come De Roon (mah, Nico Gonzalez allunga la gamba a palla persa lasciandogli il piede sotto il suo) o Koopmeiners o ancora il pessimo e distratto Berat (raddoppio regalato) visto coi sardi, oppure della scarsa efficacia del 4-2-3-1 in tre delle ultime quattro uscite a dispetto dei comunque ottimi occhiali inforcati in emergenza sanitaria con Inter e Lazio. Nel Belpaese tenere il profilo basso serve solo a fare da punching ball. Bisogna contare politicamente, a tavolino, fuori da quello che Gian Piero Gasperini, in silenzio volontario giovedì sera e non certo disposto a fare buon viso a cattivo gioco, chiama il centocinque per sessantotto. Perché la sfida più importante è in Lega Calcio Professionisti di Serie A. Parola al figlio del presidente.

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Valerio
Valerio
2 anni fa

Da sempre il peso arbitrale a deciso le sorti dell’Atalanta specie nelle ultime coppe Italia credo che sia ora di dire basta…

Mario
Mario
2 anni fa

Coi gobbi far giicare la primavera..tanto altri furti ci saranno. Tanto vale. Roba de macc..ma Sono anni!! Alzare la voce Tone!!! E noter I pögn!

Palo
Palo
2 anni fa

Profilo basso….guadagni alti. Contano più le entrate che le ragioni nelle gestioni attuali.

Ivo
Ivo
2 anni fa

Var strumento utile. Arbitri e varisti che sbagliano fuori un mese e detratta la paga, come in tutti i lavori. E vedrai che sbagliano meno. Tornanando a domani spero in pochi errori arbitrali…..Pasalic falso nueve e via! Fa andare bene tutta la squadra, attacco e centrocampo anche quando lo vedi poco. Poi i nostri supergiocatori mister e società completeranno un’altra stagione fantastica sono fiducioso nella forza del gruppo più che dei singoli o dei torti arbitrali e la nostra storia ci insegna che chiunque gioca in quel gioiello di motore che è la squadra del Gasp, rende alla grande e… Leggi il resto »

riccardo
riccardo
2 anni fa

Il vero problema sta nella complicazione del regolamento voluta dal settore arbitrale per la gestione del var. In questo modo l’uso di uno strumento che doveva tendere alla oggettività è diventato uno strumento di interpretazione totalmente “arbitraria”, più che arbitrale. Cosicché, invece di risolvere un problema se ne è generato uno persino peggiore. La non uniformità di giudizio è stata persino amplificata rispetto a quella, pur con gli inevitabili errori sul campo, della classica terna arbitrale. Le dinamiche di gioco sono completamente sparite dalle valutazioni, si assiste a un calcio valutato televisivamente che crea delle situazioni assurde come il calcio… Leggi il resto »

Achille
Achille
2 anni fa

Il vicepresidente,un po’ in tutti i settori vale come il due di coppe nella briscola😭🙈

dodo54
dodo54
2 anni fa

Purtroppo siamo i primi a sentirsi fuori luogo lassù:
“Importante è la salvezza” “Ha meritato di andare in un grande Club”

Costanzo
Costanzo
2 anni fa

La Juve ha comprato Vlahovic per andare in Champions pagandolo caro.
Le conclusioni tiratele voi

Damiano
Damiano
2 anni fa

Mancano un sacco di episodi. Ma il concetto brilla di luce propria!

Aldo
Aldo
2 anni fa

È una analisi perfetta. È tempo e ora per farsi sentire usando una tattica giusta che non diventi controproducente

Piusma
Piusma
2 anni fa
Reply to  Aldo

Esatto, occhio perché bisogna fare attenzione all’ effetto boomerang. Le cosiddette big lo fanno sempre, ma a loro tutto è permesso.

Ezio
Ezio
2 anni fa

Non bisogna pensare male ma ritornando sul gol del Cagliari …..al var sono seduti al caldo tranquilli senza nessuna influenza del pubblico davanti ad vari monitor e possono vedere e rivedere lo svolgimento della azione al rallenty e da varie posizioni ……cosa bisogna pensare o sono ciechi oppure……..

Silvia
Silvia
2 anni fa

Tanto anche a lamentarsi non si risolve nulla anzi magari si prendono multe o squalifiche quindi ha fatto bene gasp a non presentarsi in conferenza stampa… La dea come sappiamo da faatidio ai super potenti… Ormai da qualche anno la dea lotta x le prime posizioni e da fastidio… Forza dea ora e sempre

Tifoso da stadio
Tifoso da stadio
2 anni fa

Certe competizioni si vincono anche fuori dal campo !!

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