Il tecnico nerazzurro, che ormai parla solo prima e dopo le competizioni UEFA, è in silenzio stampa per protesta in campionato
Una protesta silenziosa, ma interrotta qua e là da rivelazione a posteriori quando parlare ai mass media è un must istituzionalmente sancito, leggi UEFA e competizioni annesse. Non c’è verso che Gian Piero Gasperini si esprima alla vigilia delle partite di campionato e a commento delle stesse a bocce ferme. Dopo aver saltato praticamente tutto dicembre, l’allenatore dell’Atalanta ha staccato la spina anche nel postpartita a decorrere da febbraio, mese-raccoglitore di quelle che ritiene vere e proprie ingiustizie subìte dalla sua squadra.
GASPERINI E I SILENZI DI PROTESTA. Già normalmente non troppo a suo agio nel dirne anche solo mezza di più, senza che questa sua attitudine abbia precedenti conosciuti nelle precedenti stagioni, non solo in nerazzurro, il tecnico piemontese, né falso né cortese, ha ormai deciso di staccare la spina dove gli è concesso. Il bon ton dei palcoscenici continentali, per dire, lo obbliga ai prepartita e pure ai post, lì non si scampa. In Italia, invece, la Lega Calcio di Serie A non impone alcun obbligo di sorta in materia. Ma quali sono le gocce che hanno fatto traboccare il vaso dell’afasia del mister, cui si sta sostituendo il direttore generale Umberto Marino in sede di interviste dopo il triplice fischio?
GASPERINI E GLI “EPISODI PESANTISSIMI”. Sono proprio i casi da moviola, pardon da VAR, gli episodi definiti “pesantissimi” dall’interessato ai microfoni di Sky Sport, ad averlo indotto al silenzio di protesta prolungato. I due con la Fiorentina, in primis il fuorigioco di Jack Bonaventura nel quarto di finale di Coppa Italia a Bergamo sul 3-2 finale di Milenkovic per finire con l’annullamento dell’1-1 di Ruslan Malinovskyi al “Franchi” per un offside passivo di Hans Hateboer. Nel secondo caso, l’espulsione per aver osato dire la sua e la squalifica scontata nel poker casalingo alla Sampdoria. 10 e 20 febbraio, anche se bisognerebbe iniziare col controllo di braccio di Pereiro nel ko col Cagliari del 6, poi c’è la Juventus di mezzo da mettere nel conto: il contrasto Szczesny-Koopmeiners su tutto il resto, anche se il dirigente, che da lì fa le veci del Gasp, ha lamentato pure un presunto mani di De Ligt per respingere il tiro di Jeremie Boga.
C è solo una cosa da dire FA BENE punto e a capo la goccia a fatto TRABOCCARE il vaso noi tifosi stiamo con lui ne abbiamo piene le palle quest anno!!! Gli altri possono criticare quanto vogliono a noi non ce ne può fregare niente.
Io credo che la vera arrabbiatura del Gasp non sia legata ai singoli episodi, cosa che lo farebbe ricondurre al solito cliché di tutti gli allenatori, ma al modo difforme di condurre le valutazioni per episodi analoghi e il modo di usare il Var abbastanza “arbitrario” anche in episodi che non riguardano la Dea e a causa di un regolamento applicativo a dir poco cervellotico. D’altronde in quelle poche occasioni che è stato sollecitato è stato chiaro nel dirlo. Ridurre il tutto a lamentazioni e classici piagnistei alla ricerca dei classici alibi dei mister e di ricevere future compensanzioni, significa… Leggi il resto »
Il sistema calcio e finti media sportivi , hanno il volto asfittico e sfingeo per coloro che gridano giustizia nel deserto ; omertosi e pusillanimi nelle moviole , nei palazzi , e nei commenti un’uniformità di contraddizioni e di giudizi . Punti rubati per girarli ad altri . Un coacervo maramaldesco .
Questo sistema soffoca passione ed entusiasmo . È un po’ la metafora della società attuale , disperazione . Mi dispiace ma ci aspetteranno tante e continue guerre . Per le persone perbene educate e gentilini non è fatto questo mondo marcio . Forza Gasperini .
Mister gasp ha perfettamente ragione… La dea senza i torti arbitrali subiti sarebbe prima in classifica… Certo stare in silenzio non ci danno i punti rubati… Quindi lavorare e maglia sudata sempre