
L’opinionista calcistico torna a dare giudizi sull’Atalanta della transizione societaria: “Cogli americani cambia tutto, non è più quella di Percassi
“L’Atalanta erano i modi e i mezzi di Percassi, i collaboratori di Gasperini e Percassi. Tutto il racconto s’è esaurito e la cessione della società lo conferma”. Mario Sconcerti, durante “Maracanà” su TMW Radio, prova a decifrare la transizione societaria senza apparire troppo benevolo, pur dando chances ai nerazzurri in Europa League: “Resta una favorita perché fuori dall’Italia può contare ancora sul fattore sorpresa”.
SCONCERTI IN TACKLE. “Sta uscendo anche Sartori, l’eccezionale talent scout di Percassi, hanno mandato via anche il medico storico prendendo quello portato dall’allenatore – rimarca l’opinionista -. Non si può pensare che un proprietario entri al 55 per cento (della Dea Srl, NdR: le quote di Pagliuca e soci sono al 47,3%) senza mettere gente propria, gente di fiducia: la prospettiva è cambiata, tutta la gestione adesso è sotto osservazione. Niente è lo stesso, neppure per la squadra”.
ATALANTA DA SCONCERTI. “Nel campionato italiano ormai, dopo duecento e passa partite con lo stesso modulo, quello di Gasperini è stato assimilato, capito e perfino imitato, mentre in Europa può essere ancora una sorpresa – chiude Sconcerti -. Nelle competizioni continentali, dove si disputano pochi incontri, l’Atalanta può ancora contare sul fattore sorpresa. Ma non si può prescindere, nel giudizio sul momento attuale, dagli infortuni stagionali: s’è trovata a giocare senza Hateboer, Gosens e adesso Zapata, a lungo anche Pessina, tutti elementi decisivi”.
