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Pessina: prosegue il momento difficile, ma Mancini crede in lui

Il centrocampista scuola Monza vive una stagione abbastanza difficile

Matteo Pessina sta vivendo un (lungo) post Europeo complicato. Un vero peccato, perchè la gioia estiva culminata con il trionfo di Londra sembrava poter essere fonte di ulteriore linfa per il centrocampista di scuola Monza, magari pronto al definitivo salto di qualità dopo le discrete evoluzioni della passata stagione. Infortunato per i primi due mesi del 2020/21, era poi pian piano entrato appieno nel meccanismo nerazzurro, risultando pedina di prima importanza nel processo che ha portato ad attutire abbastanza morbidamente il traumatico addio dal Papu Gómez. Forse non aiutato anche dalla lesione al polpaccio che aveva sostanzialmente reso il suo ottobre un mese di sola infermeria, era stato nuovamente rimesso nella mischia con continuità e addirittura presenze da titolare nelle due imprese esterne di Torino prima e Napoli poi. Non aveva brillato, forse, ma si era visto un Pessina applicato e molto utile nella solita veste di equilibratore, ruolo di primaria importanza in quasi tutte le versioni dell’Atalanta gasperiniana, sin dai tempi di Jasmine Kurtić.

Poteva essere il viatico verso un rilancio in pompa magna, ma il campo, spesso giudice molto veritiero delle gerarchie di formazione, non ha mai reso il 32 della Dea un uomo chiave, nonostante lo stesso allenatore abbia continuato a dargli minutaggio e opportunità quando possibile. A sorprendere è soprattutto la mancanza di lucidità nella gestione di alcune scelte di gioco, forse la principale caratteristica in dote a questo ragazzo, appariscente il giusto e con un talento a volte nascosto dalla quantità di movimenti senza palla che rendono meno appariscente il suo contributo rispetto ad altri più celebrati interpreti del ruolo. Una situazione che, non potrebbe essere altrimenti, peserà sicuramente anche nel suo morale, come dimostra qualche dimostrazione di legittimo nervosismo, peraltro mai eccessivo, mostrata in alcune manifestazioni del linguaggio del corpo.

RICARICA A TINTE AZZURRE? Da poche ore è giunto a Coverciano, e per una decina di giorni avrà la testa votata ad un solo obiettivo: evitare assieme ai compagni la tragedia, seppur solo sportiva, di un altro Mondiale senza particolare interesse per molti italiani. Probabilmente non avrà minutaggio in campo, considerando anche la varietà di scelta che la nostra Nazionale può vantare in questi ultimi anni, ma festeggiare assieme al resto del gruppo a Antalya o a Lisbona potrebbe garantirgli una scarica positiva di energia per rimetterlo in pista in vista del rush finale della stagione. Lo meritano il Pessina uomo e il Pessina giocatore, su cui anche nelle difficoltà continua a puntare un grande uomo di calcio come Roberto Mancini.

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Roby
Roby
2 anni fa

Giocatore penoso quest’anno, svogliato più mentalmente che fisicamente. Sempre Forza Atalanta

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