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Atalanta, senti Tedesco: “Dea forte, anche Gasp. Sarà difficile…”

L’allenatore italiano ha parlato in esclusiva a Sky Sport dell’Atalanta, prossima avversaria del Lipsia nei quarti di finale di Europa League

Nei quarti di finale il Lipsia affronterà l’Atalanta, una squadra che per Tedesco rappresenta un modello ideale. Intervistato in esclusiva da Sky Sport, l’allenatore italiano ha parlato della sfida contro Gasperini e non solo: “Sono tanti gli allenatori che stanno facendo molto bene o che hanno fatto bene in passato. Mi piace Antonio Conte, ma anche Gasperini. Con lui l’Atalanta non è più una sorpresa, se si riesce ad arrivare per tre volte di fila al terzo posto non può essere una casualità, ma è una certezza. L’Atalanta è forte, una squadra molto fisica, soprattutto in mezzo al campo. Sarà difficile”.

OBIETTIVI- “Quando sono arrivato qui ho cercato di parlare con ogni singolo calciatore. Ho cercato il dialogo con i giocatori principali, che sono qui da anni e che hanno vissuto anche grandi successi. Abbiamo cambiato sistema e abbiamo cercato di ridare alla squadra una certa fiducia, perché la qualità c’è sempre stata. L’obiettivo numero uno è andare a Dortmund e vincere la prossima gara. Non pensiamo a lungo termine, pensiamo sempre partita per partita e penso che sia giusto così. Nkunku è un giocatore che fuori dal campo è una persona tranquilla, intelligente. Lavora tanto, è sempre molto attivo. Poi è velocissimo, segna e ha una buona qualità di tiro. È interessante, molto interessante”.

SILVA- “Si impara un po’ da tutti. Seguendo le partite del Barcellona, dell’Ajax, del Milan, della Juve, dell’Inter, della Roma, del Chelsea. Il calcio non si inventa, ma si impara da tutti. Facendo un nome, penso che Conte abbia fatto molto bene e sta facendo molto bene anche al Tottenham. Il giocatore che mi ha sorpreso più di tutti? Ce ne sono tanti. Quando ci lavori, conosci meglio il carattere di ogni giocatore e ti sorprendono un po’ tutti. Tra i miei, direi forse André Silva. Non accetta mai di stare in panchina, anche dopo aver giocato tre partite di seguito non riesce ad accettare la panchina. E tra di noi parliamo in italiano”.

 

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