L’asta di Bolaffi del prossimo 12 maggio batterà anche la mitica figurina di Pierluigi Pizzaballa, l’eroe della Coppa Italia dell’Atalanta
200 euro? Solo come base d’asta. Chissà quanto saranno disposti a spendere gli appassionati, bergamaschi e non, per la famosa “figurina mancante” per antonomasia, quella di Pierluigi Pizzaballa, che nella stagione 1963/64 non era presente al campo quando arrivò il fotografo della Panini e dovette farsela scattare ad annata in corso. Il sito di Aste Bolaffi, il prossimo 12 maggio, batterà questo e altri cimeli sportivi tipicamente da album.
PIZZABALLA ALL’ASTA. Coi prevedibilissimi rilanci di imprevedibile c’è solo la quotazione finale in carico all’aggiudicatario. Oltre 200 i lotti all’asta (www.astebolaffi.it), che sarà soltanto on line, da remoto. Accanto alla curiosità Pizzaballa, vincitore da titolare l’annata precedente della Coppa Italia, unico trofeo nerazzurro in bacheca, grazie al 3-1 firmato Angelo Domenghini al Torino il 2 gennaio 1963 a San Siro, anche il Roberto Baggio scambiato di nome con Paolo Monelli nella Fiorentina (edizioni Edis), Diego Armando Maradona con l’Argentinos Juniors (base 500) nel ’79 e la Bruno Bolchi, nel 1961, la prima stampata in assoluto. E Maciste, ovviamente, ancora interista all’epoca, avrebbe giocato proprio col portierone atalantino nel 1964/65 allenando poi la squadra nel 1980/81, sostituito nel girone di ritorno da Giulio Corsini senza evitare la retrocessione in C1.
PIZZABALLA: LE RAGIONI DELLA FIGURINA MANCANTE. I motivi del ritardo nella foto e nella stampa della Panini le spiegò a CalcioAtalanta (leggi QUI) lo stesso protagonista dell’equivoco che ne ha fatto un mito incrollabile. “Nel ritorno a Lisbona (in Coppa delle Coppe, 9 ottobre 1963, NdR) uscii per prendere la palla e mi arrivarono addosso in quattro: lussazione del gomito sinistro e in porta in quel match andò Calvanese, un attaccante. In dieci perdemmo 3-1 dopo il 2-0 per noi a Bergamo, a Barcellona finì sempre 3-1 per loro. E toccò a Cometti”.