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2 maggio: candeline per Mereghetti e Diamanti

Il 2 maggio ricorre il genetliaco di due giocatori della storia nerazzurra: Mereghetti, la guida al film della Coppa Italia, e Alino Diamanti

Il primo, nome di battesimo Mario, omonimo del Mereghetti (Paolo) del famoso dizionario dei film aggiornato dal 1993, è uno dei manuali superstiti alla voce “come vincere la Coppa Italia”, l’unico trofeo in bacheca, quello della tripletta di Angelo Domenghini a San Siro. L’altro, dalla militanza di meteora, ovvero la seconda metà della stagione 2015/2016 targata Edy Reja, a Bergamo è rimasto troppo poco arrivandoci troppo tardi, oltre un decennio dopo il transito dall’AlbinoLeffe. Lunedì 2 maggio festeggiano il compleanno la mezzala che vinse la coccarda nel tempio del pallone il 2 giugno del ’63 e Alessandro Diamanti detto Alino, pratese giramondo dal mancino morbidissimo: rispettivamente, 84 e 39 candeline.

MEREGHETTI, IL DIZIONARIO DELLA COPPA ITALIA. Era il numero 10 della magica creatura di Paolo Tabanelli, il Mereghetti a pelo d’erba (secondo da sinistra in piedi nella foto a piè di articolo, il primo a figura intera), e se la giocò da par suo aprendo di sinistro per la volata del Domingo per la terza gioia personale. Originario di Ossona, comune a ovest della città metropolitana di Milano verso il Magentino e il Ticino, da prodotto della primissima Inter morattiana e in parte herreriana, vedi annata 1961-62 dopo gli inizi (19 aprile ’57 contro la Lazio, la prima in A) da ala destra e il prestito a Udine, approda al nerazzurro di provincia conquistandovi appunto la storica coppa, in cui segna 1 gol in 9 match nelle 4 annate made in BG, in aggiunta a quello al Basilea in Coppa delle Alpi (3 gare a giugno ’64) e agli altri 9 tutti in campionato per complessive 125 presenze. 6 dei quali all’arrivo: due alla Juve, nel 3-2 di Torino del 23 settembre ’62 e poi nel 3-6 in casa il successivo 27 gennaio.

MEREGHETTI D’EUROPA. All’attivo, anche i momenti clou della primissima Dea da Europa, il triplo scontro di Coppa delle Coppe con lo Sporting Lisbona coi vari Pizzaballa (rottosi in gara 2, gomito sinistro, con Calvanese costretto fra i pali), Pesenti, Nodari, Veneri, Gardoni, Colombo, Nielsen, Christensen e Nova. Mereghetti resta fino al ’66, con allenatori come Quario, Ceresoli, Valcareggi, Puricelli e Angeleri, quindi la Lazio con una comparsata di coppa, il biennio al Varese e la chiusura nel Lecco in C (dal ’69 al ’71) prima di incarichi vari in seno alla Beneamata, da osservatore (Evaristo Beccalossi una delle sue scoperte) e nella fucina di futuri talenti. Tanti auguri.

UN DIAMANTI PER POCO. Il fantasista dal 2019 è accasato al Western United in Australia, club di Melbourne dell’A-League Men. Un Diamanti non per sempre ma davvero per poco, appena sei mesi. 2016 da salvezza e poca gloria per poi riassaggiare il Livorno cadetto a tiro dell’annata a metà fra Palermo e Perugia. Sotto le Mura Venete, l’assist per il Papu Gomez e il bis personale sull’asse Stendardo-Pinilla nel 2-0 al Bologna, il 20 marzo, spezzato il digiuno di 14 gare da soli 6 punti che avevano fatto vacillare dirigenza e allenatore. Sedici le maglie in carriera partendo dal Santa Lucia Prato, lo stesso club di Paolo Rossi e Bobo Vieri (allenato da papà Luciano Diamanti), presieduto dal nonno Rodolfo. Moglie di Taiwan, Silvia Hsieh (tre figli, Aileen, Olivia e Taddeo), già conduttrice di “Top of the Pops”, e tanta voglia di esotico in carriera col cartellino cinese targato Guangzhou Evergrande (titolo nazionale 2014 con Marcello Lippi) per un biennio scarso da ben tre prestiti, alla Fiorentina da cavallo di ritorno (era stato alla Florentia Viola, in C2), al Watford e appunto da queste parti. Altre casacche, Prato, Empoli, Fucecchio, AlbinoLeffe, Livorno, West Ham, Brescia, Bologna e Palermo più 17 presenze e 1 rete col Club Italia, argento agli Europei di Polonia & Ucraina dove segna all’Inghilterra il rigore decisivo nella lotteria dei quarti di finale e l’unica sfera nel sacco ufficialmente riconosciuta su punizione contro l’Uruguay nella finale per il terzo posto della Confederation Cup brasiliana, il 30 giugno 2013. Dopo 121 gol non sembra ancora giunta l’ora di smettere. Tantissimi auguri.

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1 anno fa

Dopo genetliaco, sono sorpreso che Diamanti non sia stato chiamato ‘reticoli cristallini di atomi di carbonio a struttura tetraedrica’… comunque, atalantinamente parlando, un nessuno rispetto a Mereghetti

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1 anno fa

Auguriiiiii

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1 anno fa

Ok sec: ol grand Magiaaa!!!

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1 anno fa

Era soprannominato Magia.. Con lui si vinse la Coppa Italia. Veniva dall’Inter. Lo ricordo perfettamente. Magro come un chiodo e dai piedi buoni.

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1 anno fa

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