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Zappacosta: “Non accettavo l’infortunio, la mia mental coach…”

L’esterno dell’Atalanta racconta l’episodio accadutogli alla Roma nell’ottobre 2019, quando si infortunò e conobbe la sua mental coach

L’esterno dell’Atalanta Davide Zappacosta, in occasione della presentazione del libro ‘Entra in gioco con la testa’ della sua mental coach Nicoletta Romanazzi alla biblioteca civica Tiraboschi di Bergamo, ha svelato un aneddoto risalente a due anni e mezzo fa, quando militava nella Roma: “Me l’ha presentata il mio agente e io mi sono fidato, anche perché è uno che entra tanto nelle cose, va nei dettagli, io all’epoca ero in fase riabilitazione dopo un brutto infortunio e non accettavo quello che mi era successo (rottura del legamento crociato alla Roma, ndr)“, rivela il nerazzurro, “stavo benissimo, avevo 26 anni e mi credevo invincibile, invece grazie a Nicoletta, ma bisogna lavorarci tanto, ho conosciuto una parte di me davvero molto grande che non conoscevo e ho capito che il mio brutto infortunio derivava dalla mia testa e che se fossi stato in equilibrio e avessi ascoltato meglio mio corpo non sarebbe successo. La testa e l’equilibrio sono fondamentali”.

Secondo l’esterno dell’Atalanta, ogni giocatore trarrebbe beneficio dalla figura del mental coach: “Noi siamo sotto i riflettori, siamo sottoposti a chiacchiere, e se tutti questi ‘gancetti’ come li chiama Nicoletta iniziano a prenderti poi rischi che ti venga il nervoso, perdi la lucidità, e se poi inizia a capitare oltre che a te anche a 10 persone questo poi fa la differenza”, spiega Zappacosta, “Nei momenti difficili per paura uno rischia di tirarsi indietro, arrivano i primi dubbi e i primi problemi, invece è importante rimanere lucidi con consapevolezza e non perdere tutte le certezze. C’è bisogno di una figura del genere che ti aiuta a prendere consapevolezza e a vedere meglio le cose”. 

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1 anno fa

C è bisogno che ti svegli

Bungalow
Bungalow
1 anno fa

mettiamo il mental coach di squadra, ne avremmo bisogno

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