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I 35 di Gakpé, una meteora da Gasperini a Bergamo

Seconda metà di stagione con Reja in panchina per il togolese Serge Gakpé, da Gasperini all’Atalanta più di 6 anni fa

Sverna ancora Cipro, passato nell’estate scorsa dall’Apollon Limassol, avversario della sua ex Atalanta nel girone di Europa League edizione 2017-2018, al Karmiotissa Pano Polemidion, squadra di Katò Polemidia. E a 35 anni compiuti oggi, sabato 7 maggio, il togolese Serge Gakpé sembra non aver voglia di smettere di divertirsi. Non saranno in molti, forse lui pure, a conservare chissà quali ricordi dell’esperienza in nerazzurro da una cinquina di comparsate agli ordini di Edy Reja. Da meteora in prestito del Genoa di Gian Piero Gasperini piovuta sui cieli di Bergamo il 24 gennaio 2016 e sparita ben prima della scadenza del 30 giugno per tornare alla base sotto l’allievo del futuro profeta del calcio all’ombra delle Orobie, Ivan Juric, prendendo un gennaio più tardi la via del Chievo e quindi dell’Amiens.

GAKPÉ, UNA METEORA DA GASPERINI. Il vecio di Lucinico, seduto sulla panchina nerazzurra per la prima, unica e ultima annata piena dopo aver rimpiazzato Stefano Colantuono alla fine dell’inverno precedente, non è che lo vedesse proprio di buon occhio. Gakpé, nato a Bondy, sobborgo parigino nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nell’Ile-de-France, era un journeyman da finali: all’81’ per Alino Diamanti con l’Empoli (0-0), al 69′ per Marco D’Alessandro nel 2-3 con la Fiorentina, a Carpi (1-1) a 2′ dal 90′ ancora per il pratese, nella tana della Lazio (ko per 2-0) al 71′ in cambio del Papu Gomez e infine nel 2-1 subìto all’Olimpico dal Torino al 71′ per Jasmin Kurtic. Una toppa da mettere all’ala a benzina altrui in riserva.

GAKPÉ, DAL TOGO CON AMORE. Nazionale del Togo dopo averne acquisito il passaporto nel 2009 per diritto di sangue, Gakpé, un metro e settantasei di attaccante esterno asciutto e in teoria guizzante, col Gasp aveva messo tre palloni nel sacco in 13 presenze in A, ha conosciuto le grandi ribalte nel Monaco (2005-2010) a ruota della culla tra Pontault-Combault, Clairefontaine e gli stessi monegaschi. Quindi Tours, di nuovo Monaco, Nantes, Standard Liegi e Nantes prima di uscire dai patrii confini col Cercle Brugge a precedere il viaggio che prosegue tuttora nell’isola contesa. 410 partite e 63 gol da professionista, tutto sommato, ne dicono abbastanza bene, come le 44 e i 4 in Nazionale.

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