Il portiere di Poggio Renatico: “Gasp, per stimolare me e Berisha, disse che non eravamo da Serie A”

Pierlugi Gollini ha parlato a Dazn tramite il canale Twitch della nota piattaforma streaming. A intervistarlo Maria Luisa Jacobelli, bergamasca doc, e Francesco Fontana, per diverso tempo inviato a seguito dell’Atalanta per la Gazzetta dello Sport. Tanti i temi toccati dall’ex portiere nerazzurro, compreso un flashback di quelli che sono stati gli anni a Bergamo: “E’ inutile dire sia stata una cosa unica. Nel mio cuore ci sarà sempre una porta aperta per Bergamo, a loro devo tutto. I bergamaschi sono riusciti a capirmi appieno a livello umano, sapevano quanto ci tenessi, al pari ovviamente di tante altre pedine. Sono convinto di aver dato un contributo importante: siamo andati anche agli ottavi di Champions e in generale c’era un grande rendimento da parte di tutta la squadra. Nel calcio nessuno agisce da solo. Sentivamo attorno a noi davvero un entusiasmo unico”.

GASPERINI  “Sicuramente è capito spesso di farlo arrabbiare di episodi di campo. Il primo anno in cui siamo qualificati per la Champions verso marzo chiamò a raccolta me e Berisha e disse che nessuno di noi due era un portiere di Serie A. A me queste cose scivolano addosso, probabilmente era un modo per vedere la nostra reazione. Da lì in poi non perdemmo più una partita, a fine anno ridemmo di questa cosa. Lui e Conte due martelli. Anche questo loro aspetto fa sì che le loro squadre diano il meglio in campo. Magari in un primo momento può sembrare pesante, ma è così”

LA PREMIER “Nelle altre esperienze sono cresciuto molto, ma ho sofferto tanto la mancanza dell’Italia, invece qua al Tottenham è stata veramente la svolta. Parlo un inglese ormai perfetto, capisco anche quello del Nord che è molto difficile da capire e poco pulito”.

DODICESIMO DI LLORIS “Normale che sperassi di giocare di più, soprattutto per via del fatto che siamo usciti prima del previsto in Conference League. Si può crescere anche non giocando, sotto certi aspetti, e mi sono comunque allenato con un portiere come Hugo Lloris. Dai migliori, anche solo guardando, si può guardare. I compagni, campioni compresi, sono persone veramente umili. Ho legato molto con Dele Alli, ma anche Son, Bergwijn e altri. E’ davvero un bello spogliatoio.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI “Un calciatore che porterei qui dalla Serie A? Uno tra De Ligt e Skriniar, Perisic a metà e poi davanti Duván, che sarebbe molto adatto per caratteristiche fisiche”.

FUTURO “Se non dovessi restare al Tottenham sarei felice di tornare in Serie A, un campionato che amo. Ringrazio tanto i tifosi italiani, che molto spesso mi scrivono sui social”.