Nerazzurri meno appetibili senza coppe. Demiral va altrove e diventa l’ennesima plusvalenza. Che mercato sarà?

Il nuovo direttore sportivo Tony D’Amico, ormai solo da ufficializzare, potrebbe in teoria portarsi dietro Antonin Barak, che però è appetito in Premier League e in quel caso ciccia, e Giovanni Simeone, non appena il Verona l’avrà riscattato dal Cagliari appena retrocesso. Ma nessuno pensi che sul mercato l’Atalanta senza Europa dopo un quinquennio resti una meta appetibile per un qualunque giocatore. Se arriverà Matty Cash dall’Aston Villa, il nuovo Hans Hateboer coi piedi più dritti, lo si dovrà soltanto all’influenza sulla piazza di Lee Congerton, pomposamente assunto quale Responsabile dello Sviluppo Internazionale dell’Area Sport. Ovvero per non perdere appeal anche nel caso, puntualmente verificato, di anno sabbatico dai palcoscenici continentali.

EUROPA E MERCATO. Merih Demiral, usando i verbi al futuro sul proprio profilo Instagram, ha ringraziato i tifosi nerazzurri assicurando che non dimenticherà mai il loro sostegno. Questo nonostante una coda di campionato da separato in casa, non necessariamente solo perché consapevole di essersi trasformato da scarto della Juventus in pezzo pregiato nell’arco di mezza stagione agli ordini di un Gian Piero Gasperini che nelle ultime sette giornate l’ha schierato dall’inizio soltanto col Verona e la Salernitana. I gol di Manchester e quello di Napoli, chi se li scorda? Il primo, infatti, una zuccata su una gamba sola, ha attirato l’interesse dello United che ha pronti 60 milioni cash, in pratica tre volte il riscatto da pagare ai bianconeri, per il perno turco, 24 anni e un grande futuro. Un’uscita pesante, ma ovvia: nessun nazionale in rampa di lancio vuole giocarsi la serie A, la Coppa Italia e stop. Nell’anno dei mondiali, poi.

IL PUNTO SUL MERCATO. Alla fine della sessione estiva si ritroveranno col cancello di Zingonia alle spalle Roberto Piccoli, già venduto all’Hellas, il fuori progetto Aleksey Miranchuk, probabilmente il già citato esterno olandese in calo netto e sicuramente il duo di ritorno al Parma, perché per il primo non c’era l’obbligo e per il secondo non è stato raggiunto il bonus della metà delle presenze necessario. Giuseppe Pezzella e l’innesto di gennaio Valentin Mihaila, insomma, sono i primi a sfrondare il reparto dei pendolini e quello delle ali-seconde punte-giocatori “offensivi” come li chiama il mister. Occhio pure ai ritorni dai prestiti di Bosko Sutalo dietro (Verona, again) e Sam Lammers (Eintracht, neo vincitore dell’Europa League) davanti, senza contare gli spezzini a fine corsa Viktor Kovalenko ed Ebrima Colley, i salernitani Matteo Ruggeri e Nadirt Zortea, il reggino Alessandro Cortinovis più Pierluigi Gollini tra i pali dal Tottenham. Un altro che andrà piazzato, visto che a dispetto delle lamentele dei tifosi per Juan Musso è il Gasp a considerare il ferrarese da serie B…