Bene Demiral e Palomino, buono anche l’approccio del giovane Scalvini. Lovato da rivedere
Archiviata la stagione, analizziamo il rendimento dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Proseguiamo con i difensori.
TOLOI 6.5 Il capitano cerca sempre di tenere alto il nome dell’Atalanta. Il rendimento dell’italo brasiliano non manca mai, ma purtroppo ci sono infortuni più o meno gravi che ne condizionano il rendimento nell’arco della stagione.
PALOMINO 7 Duttilità, esperienza e fisicità sono doti che fanno sempre comodo. Se la cava con mestiere sia quando viene proposto al centro della difesa, sia quando staziona sul centrosinistra.
DEMIRAL 7 Considerato l’erede di Romero, non raggiunge i livelli dell’argentino. Ciononostante è autore di una stagione più che positiva, con prestazioni monstre anche in Europa. Non riscattarlo e non ripartire da lui per costruire la difesa del futuro, considerata anche la giovane età, potrebbe rivelarsi un errore.
DJIMSITI 6 Probabilmente questa è la stagione gasperiniana in cui il centrale albanese si dimostra essere maggiormente sottotono. Ci sono apparizioni di rilievo, come quella contro il Leverkusen in cui sigla una doppietta, ma ce ne sono anche altre in cui è ben lontano dai tempi migliori.
SCALVINI 6.5 Già nell’amichevole estiva contro l’Alessandria aveva dimostrato personalità, ma quello era calcio d’agosto. La stessa qualità però la mette anche quando Gasperini lo piazza a uomo su Milinkovic Savic o quando lo schiera da titolare nei tre dietro. Con Demiral è l’uomo da cui ripartire.
LOVATO 5.5 Si ferma a Zingonia nella prima metà di stagione, ma non dà mai l’idea di eccellere. Giovane, può però crescere.
CITTADINI sv Altro elemento interessante di cui Gasperini ne ha parlato molto bene. Per ora si deve accontentare del debutto in Serie A e in Europa che, comunque, non è roba da poco.