Spegne 44 candeline il reggiano Danilo Zini, difensore ripudiato due volte da Vavassori ma con una promozione all’attivo a Bergamo
Alzi la mano chiunque abbia anche solo un vago ricordo bergamasco di Danilo Zini. Il festeggiato ex dell’Atalanta di oggi, mercoledì primo giugno, ritiratosi ormai otto anni or sono quando era giocatore-allenatore della Riese di Rio Saliceto, spegne 44 candeline non certo appesantito dalle appena 9 apparizioni nerazzurre tra serie B (4), Coppa Italia (idem) e l’unica al piano di sopra, sempre sotto Giovanni Vavassori, entrando nei pressi nel novantesimo a Udine (29 settembre 2002, ko firmato Nestor Sensini) al posto di uno dei tanti (Siviglia, Carrera, Cristian Zenoni, Rustico e Sala tra i principali) che gli ostruiva la strada della gloria, il centralone difensivo Cesare Natali.
AUGURI A ZINI, METEORA REGGIANA. Di Correggio come Luciano Ligabue, Zini, prodotto della Reggiana, assaggiò un po’ di Atalanta (contro AlzanoVirescit, Fermana, Cesena e Ternana) nella stagione della promozione 1999-2000 per tagliare definitivamente i ponti nel 2002, trasferendosi nel gennaio successivo all’Ascoli Pistoiese, secondo dei tre giri di prestiti iniziati con la Pistoiese e proseguiti nel Rimini prima della cessione definitiva in arancione. Un jolly difensivo, anche se non gradiva troppo la corsia, che avrebbe in seguito giocato con Sambenedettese e Catanzaro prima del rientro alla base (2007) e di chiudere nei dilettanti cominciando dalla Corrggese. Da pro, 15 palloni nel sacco in 403 presenze. Tanti auguri.