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Compleanno per due il 3 giugno alla voce ex dell’Atalanta: una stagione per il difensore, il doppio per la mezzala. Auguri a Storgato e Savoldi

Il più giovane dei due, Massimo Storgato, oggi 61 primavere, ha una sola stagione all’attivo, in serie B, da 18 partite in campionato più un paio in Coppa Italia. Gol a Napoli, Torino e Fiorentina per tre 1-1 e raddoppio col Mantova nella seconda e ultima annata, invece, per Elvio Salvori, mezzala che giocava con l’8 quando quel numero non era di Luigi Milan e giocò anche 3 match in Mitropa Cup sui 56 in nerazzurro. Degli ex dell’Atalanta che spengono le candeline il 3 giugno, il più anziano è l’ex romanista che dice 78.

STORGATO, LA JUVE NEL CUORE. Arruolato nelle giovanili della Juventus da tifosissimo del Milan di Gianni Rivera, Storgato, duttile difensore che a Bergamo giocò con la 2, la 3 e la 4 (stopper) divincolandosi nel 1979-1980 da ottavo posto cadetto agli ordini di Titta Rota tra i vari Mei, Filisetti, Reali e Vavassori, ha i suoi natali a Casale Monferrato da una famiglia veneta presto trasferitasi a Torino al seguito del padre Mariano, diventato operaio Fiat. Una buona figura da diciottenne col ritorno alla base da scudetto (’81) e Coppa Italia (’83) trapattoniane, dopo un altro prestito a Cesena, e quindi una carriera tra Verona, Lazio, Udinese, Avellino, Cosenza, Alessandria, Pro Vercelli, Ivrea e Sangiustese appendendo le scarpe al chiodo a quota 37 dopo 386 partite e 15 gol da professionista. In panchina, oltre alle due ultime esperienze sul campo, anche Volpiano, giovanili della Juve con scudetto Allievi Nazionali nel 2006, Canavese, Pizzighettone, Chieri e le Primavere di Modena e Padova (2012-2014). Entrato nei ruoli federali, figura come osservatore sia del Torino che dell’Italia Under 20.

SALVORI, DUE CAMPIONATI IN A. Stefano Angeleri, il famoso Gabbiano, e Paolo Tabanelli, l’eroe della panchina della Coppa Italia del ’63 poi rilevato dal precedente, i mentori del venetissimo Salvori (quarto in piedi da sinistra nella foto sotto; nativo di Noventa di Piave) al di qua dell’area tecnica. Cresciuto nell’Udinese e con già all’attivo, a ruota del vicino San Donà, due dei sette campionati alla Roma con cui avrebbe vinto il trofeo della coccarda proprio di ritorno dalla Dea (’69), in realtà dalle nostre parti indossò anche la 7 quando non la vestiva Pantera Danova. Il mediano puro, col 4, era l’ex milanista Ambrogio Pelagalli. Dopo aver giocato anche nel Foggia col futuro allenatore atalantino Gigi Delneri per chiudere con Ascoli, Chieti, Grosseto e Civitavecchia per 21 reti in 385 allacciate di scarpe da pro, il veneziano d’entroterra in panchina assomma esperienze con Viterbese, Matera, Carbonia, Treviso, Rieti, San Donà, Selargius, Primavera del Cagliari dove ha la responsabilità del settore giovanile fino al 2002 sostituendo una volta Nedo Sonetti alla guida della prima squadra, Villacidrese, Tempio e Primavera della Triestina. Tanti auguri.

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