L’ex allenatore: “Conservare significa regredire. Il futuro? Molto dipenderà da Gasperini, che cosa lui pensa in base alle sue motivazioni”
Dopo quattro stagioni a Bergamo (dal 1983 al 1987) l’Atalanta è nel cuore di Nedo Sonetti, che dalla Toscana, dove continua a lavorare come opinionista TV, non perde di vista le vicende nerazzurre: “Il calo della seconda parte di stagione mi ha stupito. Pensavo che la nuova dimensione dell’Atalanta fosse fra le big, ma ci sono diversi fattori che hanno inciso come la prolungata indisponibilità di Zapata. Penso che una componente importante ce l’abbiano anche l’aspetto mentale e le motivazioni”.
Nedo Sonetti analizza la stagione dell’Atalanta
“La dimensione assunta in questi anni con Gasperini, sia in Italia che a livello internazionale, è tale che non sarebbe bello tornare indietro – ha detto Sonetti a L’Eco di Bergamo -. Nello sport bisogna sempre mirare a migliorarsi. Anche un obiettivo di pura conservazione è sconsigliabile. Conservare significa regredire. Il futuro? Molto dipenderà da Gasperini, che cosa lui pensa in base alle sue motivazioni. Se l’allenatore è convinto di ripartire, tutto bene. Non so dire se una rivoluzione è la formula giusta“.