
Padre e figlio, evidentemente stranieri, hanno gironzolato intorno allo stadio di Bergamo in lungo e in largo. Ma le visite guidate non esistono
Nella cultura anglosassone, in particolare, esiste la visita allo stadio da sempre. Anche perché spesso al santuario del pallone è associato il museo del club che ci gioca. A Bergamo, invece, come altrove in Italia, assolutamente no. Eppure padre e figlio, ritratti in lontananza dalla foto, dopo aver fatto man bassa di prodotti ufficiali all’Atalanta Store per un bel po’ non hanno nemmeno lontanamente pensato di desistere dal tentativo di ingresso al Gewiss Stadium.
DALLO STORE ALLO STADIO. Ai rarefatti passanti è sembrato di aver udito suoni gutturali nordici non meglio precisati, assistendo comunque al giro dell’oca intorno alla struttura dei due forestieri. Ultimamente è pieno di seguaci affezionatissimi del danese Joakim Maehle, chissà. Ce la faranno i nostri eroi a farsi aprire il portone o qualche porticina? Dagli scaloni della Curva Nord Pisani, per adesso, è tutto.
