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52 per Massimo Paganin, 54 per Del Prato senior: le candeline del 19 luglio

massimo paganin

Il genitore d’arte è un prodotto del vivaio come il figlio Enrico, il fratello d’arte Paganin II fece un biennio col Vava

Il difensore centrale del Vava, ora commentatore televisivo, e il papà d’arte – di Enrico, ora tutto del Parma – che seguita ad allenare la Virtus CiseranoBergamo nei semipro dopo aver fatto le fortune dell’AlbinoLeffe in mediana, lui, prodotto genuino del settore giovanile nerazzurro al pari del figlio Enrico. Sono il neo cinquantaduenne Massimo Paganin e il neo cinquantaquattrenne Ivan Del Prato, anche se all’anagrafe il cognome dovrebbe essere stato riattaccato come per la prole, i festeggiati ex dell’Atalanta di oggi, martedì 19 luglio.

DEL PRATO IL REGISTA SON IO. Un titolo di Nerazzurro d’epoca per introdurre il famoso genitore, panchine soltanto in provincia salvo lo sconfinamento al Darfo, più quelle di Allievi e Berretti blucelesti, colori di cui resta una delle bandiere storiche (280 presenze e 7 reti, una Coppa Italia di C, promozioni fino alla B) a pelo d’erba. Senza mai esordire in prima squadra e anzi dovendo usare la Stezzanese (Orceana, Darfo, Albinese, Pisa e Mantova le altre stazioni prima del ritiro a Calcio ultraquarantenne) in Promozione come rampa di lancio, Ivan da Grassobbio (nato al Bolognini di Seriate) ha comunque all’attivo uno dei tre Trofei Dossena disputati tra 1986 e il fine corsa nerazzurro del 1988: quello di mezzo, con Giuseppe Cadè allenatore, Pierluigi Brivio in porta e compagni fuoriquota come Gian Mario Consonni e Giuseppe Compagno, futuri protagonisti della cavalcata di Coppa delle Coppe con Emiliano Mondonico.

PAGANIN, IL FRATELLO D’ARTE. Biennio all’inizio del secolo con settimo posto e salvezza sotto Giovanni Vavassori con 57 presenze totali (48 in A), invece, per il vicentino Paganin II, soltanto dal 1993 al 1995 compagno di squadra del fratello maggiore (di 4 anni) Antonio. All’Inter, però, una delle squadre a cui è più legato insieme al Bologna, avendoci vinto rispettivamente la Coppa Uefa nel 1994 e l’Intertoto un quadriennio più tardi, mentre il terzino di famiglia fu a Bergamo nella stagione 1995-1996 agli ordini del Mondo. All’ombra della Maresana, altri difensori come Massimo Carrera, Sebastiano Siviglia, Stefano Lorenzi e Gigi Sala e assi del calibro di Cristiano Doni, Luciano Zauri e Nicola Ventola. Bassano Virtus, Fiorentina, Reggiana, Brescia, Sampdoria, Vicenza e Akratitos, nella vacanza greca delle scarpe al chiodo trentaseienne, le altre stazioni. Tanti auguri.

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