
Per il fantasista mancino russo, ormai fuori dal progetto di Gasperini da tempo, si profila una battaglia in punta di cifre. Accordo solo sulla formula
Parola d’ordine: non smenarci, ovvero almeno rientrare dell’investimento. E così dai 15 milioni che erano serviti tre estati fa a strappare Aleksey Miranchuk alla Lokomotiv Mosca non s’intende scendere. L’Atalanta sta ingaggiando col Torino, da tempo sulle tracce dell’attaccante mancino russo, un braccio di ferro in punta di cifre.
MIRANCHUK, IL TORO AL RIBASSO. Se la formula del titolo temporaneo con diritto (od obbligo, ma non sembra) di riscatto trova concordi le parti, per il cash da sborsare non è così. I granata, dal calciomercato finora in divenire (Maggiore e Denayer sono vicinissimi, il primo è promesso), non hanno intenzione di versare più di 10 milioni, al massimo 12 bonus compresi. E nessuno pensi che Lyosha possa fungere da contropartita, agli occhi del Toro, per un eventuale assalto alla furia della fascia destra Stephane Singo.
