Sulle pagine di Tuttosport, Xavier Jacobelli ha raccontato i momenti più intensi di Ilicic con la Dea
Bisogna partire dal giorno in cui Gasperini andrò a trovare Ilicic in ospedale nel 2020, prima di partire per Lisbona, per capire la forza d’animo del Professore e perché giovedì ventimila bergamaschi non hanno mai smesso di applaudirlo. Non è stato solamente il tributo all’eroe di Valencia in Champions, tantomeno l’inchino ad uno dei più grandi calciatori in quasi 115 anni di storia. Fuori dal campo Ilicic ha combattuto un rivale invisibile che a volte dribblava lui e che lui poi ha dribblato. Dopo la notte del Mestalla fu il primo a mostrare la maglia con la scritta “Berghem mola mia” in diretta tv. E al ritorno consegnò il pallone della sua meraviglia al Papa Giovanni per metterlo all’asta. E poi una ricca donazione che volle rimanesse anonima. In Slovenia ha finanziato la costruzione di un campo giochi per i bambini del paese in cui è cresciuto. “Grazie per avermi sostenuto e per esserci sempre stati” ha scritto sui social. “Insieme abbiamo fatto la storia che non sarà mai dimenticata”. No, non sarà mai dimenticata, Professor Ilicic. Mola mia. Mola mai. Così oggi Jacobelli scrive sulle colonne di Tuttosport.
ti auguro di cuore, che tu ritrovi prima di ogni altra cosa, la salute; per il resto sta a te decidere. Un immenso grazie grande come il cielo per tutte le volte che ci hai fatto impazzire con le tue meravigliose giocate!
Grazie Josip
Forza Nona mola mia 💪🏻
Grande giocatore che peccato vederlo appesantito e fuori forma
♍♒😘🥰🇸🇮