L’attaccante anglo-nigeriano, tra moduli e posizioni in campo, a Monza ha confermato di essere il nuovo del Gasp che avanza

Di giovani e giovanissimi ce ne sono altri, anche l’altro neo acquisto Brandon Soppy, per non parlare del rompighiaccio a Monza, Rasmus Hojlund. Ed Ederson, il più “adulto” tra le facce inedite dell’Atalanta, dopo tutto è un ragazzo del ’99. Ma se deve scegliere chi sta interpretando al meglio in questo scorcio di stagione il calcio dinamico voluto da Gian Piero Gasperini, L’Eco di Bergamo non ha dubbi nel fare il nome di Ademola Lookman.

LOOKMAN, UOMO NUOVO DEL GASP. Raddoppiatore all’esordio in casa della Sampdoria da punta pura subentrata nel ruolo di spalla di Duvan Zapata e lesto a conquistare il secondo rigore col Torino giovedì scorso, l’anglo-nigeriano venuto da(l) Lipsia ha già raggiunto il quarto di secolo anagrafico e non è certo di primo pelo. La sua duttilità, partendo a destra nel posticipo della quinta per poi sfornare l’assist al terminale danese e l’autorete di Marlon correggendo in estirada la palla bassa del brasiliano, ne fa l’interprete per eccellenza del modo di concepire il gioco del tecnico nerazzurro.

LOOKMAN, L’ATALANTA INTERNAZIONALE. Mola è l’internazionalizzazione fatta persona dell’Atalanta del Gasp, possedendo le caratteristiche del giocatore ideale per tradurre in risultati concreti le idee di chi comanda in panchina. Ovvero velocità, allungo, tecnica, visione e resistenza nell’arco dei 90 minuti. Chi meglio di lui, che dove lo metti cogli benone?