Il gemello di Selva di Zandobbio, che faceva l’esterno, ruolo chiave dell’Atalanta del Gasp, trova un parallelo con quella del Vava
“Quella era un’Atalanta fatta in casa, ma questa di adesso ha la stessa spregiudicatezza e ha imparato a essere molto concreta”. Un mix di esperti (Doni e Carrera, all’epoca) e di baby come nella Dea di Giovanni Vavassori del settimo posto e della nidiata dei Lorenzi, Pelizzoli, Zauri, Donati Bellini & Co. Il paragone con la Dea di Gian Piero Gasperini lo trova Cristiano Zenoni, uno dei ragazzi del Vava: “Noi avevamo molti più prodotti del settore giovanile in squadra, ma sognammo l’Europa lo stesso”, ricorda dalle colonne de L’Eco di Bergamo.
ZENONI TRA IL VAVA E IL GASP. “Damiano e io ci saremmo divertiti nel gioco del Gasp che privilegia la spinta degli esterni, e non è detto che a sinistra debba per forza mancare un mancino. Guardate a esempio Spinazzola – rimarca il ‘Gemello’ di Selva di Zandobbio -. Senza Gomez e Ilicic la squadra ha meno fantasia ma ne ha guadagnato in concretezza. Hateboer e Soppy sono atletitici, di gamba, Brandon è anche tecnico. Vedo bene questa Atalanta: da Europa e non lontana dalle 3-4 big”.
Vava è stato un ottimo allenatore e non sfigurerebbe nemmeno oggi in qualche squadra.
Non direi di no… quelli andavano a mille ed era quasi tutta gente del vivaio… bene anche questa ma non paragonabile
Era più spumeggiante quella del vava ,penalizzata dal calcio scommesse che poi fini con un nulla di fatto