Lettera di addio di Sinisa Mihajlovic al Bologna dopo l’esonero di due giorni fa
Di seguito il contenuto della lettera pubblicata da Gazzetta.it: “Mi è capitato spesso di salutare tifosi, giocatori, società, città, per dire addio o arrivederci. Fa parte della carriera di un calciatore e di un allenatore andare via prima o poi. I cicli sportivi nascono, si sviluppano, regalano soddisfazioni, a volte delusioni e poi inevitabilmente finiscono. Nulla è eterno. Ma stavolta il sapore che mi lascia il mio voltarmi indietro un’ultima volta è più triste.
Perché non saluto solo una tifoseria che mi ha voluto bene e appoggiato in questi tre anni e mezzo ricchi di calcio e di vita, di lacrime di gioia e di dolore, di successi, cadute e ripartenze. Saluto dei fratelli e dei concittadini. La mia avventura a Bologna non è stata solo calcio, non è stata solo sport… E’ stata un’unione di anime, un camminare insieme dentro un tunnel buio per rivedere la luce. Ho sentito la stima per l’allenatore e quella per l’uomo. Il vostro calore mi ha scaldato nei momenti più difficili. Ho cercato di ripagare tutto questo affetto con il mio totale impegno e attaccamento alla maglia: non risparmiandomi mai sul campo o da un letto di ospedale.
Tanti anni in Italia e la sofferenza vissuta mi hanno addolcito, ma non cambiato del tutto. Ho smussato qualche angolo, ma resto un serbo spesso duro, schietto, brusco: non sempre ho saputo esprimere i miei sentimenti di gratitudine. Magari non so regalare troppe parole dolci, non so lanciarmi in tanti abbracci: ma ho risposto “presente” con il mio feroce senso del dovere, non trascurando nulla del mio lavoro, svolgendo al massimo il mio ruolo, anche nelle condizioni più drammatiche, per regalare ai tifosi e al Bologna le soddisfazioni che meritano. Spero di esserci riuscito almeno in parte. Nei nostri tre anni e mezzo insieme abbiamo ottenuto un incredibile decimo posto, poi due volte un dodicesimo e infine un tredicesimo. Raggiungendo sempre, nonostante tutto – e sapete bene cosa è stato quel “tutto” -, una salvezza tranquilla: provando a fare un calcio propositivo e offensivo, lanciando giovani e permettendo al club di guadagnare molto col mercato in uscita, come dimostrano le ultime sessioni. Potevo fare ancora meglio? Forse. Ho dato tutto me stesso? Sì, senza il minimo dubbio. E questo mi permette di guardare tutti a testa alta e non rimproverarmi nulla.
Se ci sono riuscito però è anche merito di voi tifosi e di tutta Bologna. Non dimenticherò mai le vostre processioni al santuario di San Luca per me, gli incoraggiamenti, i “forza Sinisa non mollare” quando mi incontravate per strada, a Casteldebole, allo stadio. E la mia emozione quando ho ricevuto la cittadinanza onoraria sentendomi un bolognese tra i bolognesi.
Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile. La società non era del mio stesso avviso. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato. Ci tengo però a dire, che le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane: l’unico mio temporaneo impedimento è quello di non poter espormi per troppe ore a un sole forte. Ma non sono mancato un giorno. Nulla mi impedisce di lavorare e di andare in panchina. Non è questo il momento per analisi calcistiche sull’ultimo periodo, sul mercato, sulla gestione di alcune situazioni che non mi hanno trovato d’accordo. Ora, nel ricordare tanti momenti unici e indimenticabile, voglio solo dire grazie.
Grazie agli appassionati tifosi del Bologna. Alla società, con qualche mia lecita esclusione. Al presidente Saputo che mi ha permesso di lavorare qui per tre anni e mezzo, dimostrandomi a lungo fiducia. Ai vecchi dirigenti di questi anni, da Claudio Fenucci a Walter Sabatini a Riccardo Bigon, che mi sono sempre stati vicini, in campo e fuori. Al settore medico, della comunicazione e a tutte le componenti che lavorano per il Bologna ogni giorno con amore e passione. Al mio staff, che mi ha sempre supportato. Ai miei giocatori che in queste stagioni non si sono mai tirati indietro: spero di averli migliorati e fatti crescere. Hanno sopportato i miei rimproveri, a volte duri, e mi hanno dimostrato in più occasioni, commovendomi, di volermi bene come io ne ho voluto sinceramente tanto ad ognuno di loro.
Ringrazio infine l’ospedale Sant’Orsola, una delle eccellenze di questa meravigliosa città e cito, per tutti, la dottoressa Francesca Bonifazi.
Auguro al Bologna e a tutti i tifosi i migliori successi sportivi: al mio successore lascio un gruppo sano, una cultura del lavoro e, credo, dei valori importanti condivisi con questo ambiente.
Ci rivedremo, spero presto, sul campo. Qualunque maglia vestirò, non sarò mai un avversario, ma sempre uno di Voi”.
Mi spiace molto grande allenatore e grande uomo in primis Sinisa ti auguro di guarire totalmente,poi torna alla grande 🖤💙
Grande Sinisa!
Forza Sinisa 💙 sei un esempio per molti lottare e mai mollare
Sartori pagliaccio….
Effetto Sartori per fortuna a Bergamo abbiamo Percassi che ci vede lungo altrimenti la favola Atalanta mon sarebbe mai nata il direttore voleva esonerare anche il Gasp dopo le 5 sconfitte di fila per portare un suo uomo
2 vittorie in un anno…
Un esonero che fa stupore !!
Rip…… Sei stato un grande
…. ripeto…il sito si chiama calcio Atalanta.it…che cxxxx ce ne frega del Bologna???
Ipocrisia allo stato puro. Un 10posto, due13,un 14. Questi sono i risultati di Sinisa. Qui non si mette in discussione l’uomo(grande) ma il sopravvalutato allenatore. Poi ognuno la pensi come meglio crede.
Dopo 5 giornate mi sembra un po’ prematuro esonerare un allenatore, il Bologna non credo che punti ad arrivare in Champions League , quindi non vedo la necessità di cambiare mister adesso .
Comunque mi dispiace per entrambi ……
Io non confonderei la stima e l’affetto per l’uomo Mihajlovic, anche per quello che sta vivendo, con l’aspetto sportivo. L’esonero giusto o sbagliato è legato ad un aspetto sportivo, trovo fuori contesto e sinceramente anche un po’ di ipocrisia nelle motivazioni di De Zerbi.
Grande Sinisa 💪💪
Mi ha un uomo prima di tutto
Assurdo lavorava con il gruppo anche da una camera d’ospedale… Non c’è piu’rispetto di niente e di nessuno… Grande sinisa ti auguro ogni bene
Grande, non sono un bolognese, ne tifoso, ma ti stimo perché sei un uomo tutto d’un pezzo, ti auguro il meglio 💪💪💪👍👍
A Bologna sono rimbambiti 😡😡😡
Vergognatevi esonerato il mister del Bologna vergogna 😭 forza mister
Beh. Ha vinto tre partite in sei mesi
Quando uno è malato sta a casa
Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile. La società non era del mio stesso avviso
Se accettavi l’esonero non avresti preteso tutti i soldi fino alla fine del mandato. Ipocrita hai pensato solo ai guadagni e non a tua dignità
Sartori e Di Vaio no ….non li ringrazia….un caso che Sartori non era sopportato da Gasp e a quanto sembra a anche da Miaihlovic.???Forse il Gasp.non aveva tutti i torti…..chissà
Grande Sinisa ti stimo come Uomo e professionista
Andrà in panchina al Bologna uno che voleva Sartori all’Atalanta