Marino Magrin, nell’immaginario collettivo nerazzurro, resterà sempre quello della bomba, su azione o da fermo, e dell’inno più famoso dell’Atalanta
Se Marino Magrin oggi, martedì 13 settembre, scrive 63 all’anagrafe, la sua bomba su azione o da fermo e l’inno “Forza Atalanta dai, spingi più forte che puoi”, risalente al 1984 da autore ed esecutore, nell’immaginario collettivo sono e resteranno per sempre senza tempo. 50 gol in 236 presenze, la mezzala destra o trequartista effettivo, quando la punta unica si chiamava Marco Pacione o Aldo Cantarutti, da Casoni di Mussolente nel fondovalle del Grappa vicentino (benché nato a Borso, nel Trevigiano) con furore, è l’eroe-tipo della risalita dalla serie C1 al massimo campionato dal 1981 al 1984 rimanendo poi a Bergamo fino al 1987. Da calciatore, perché da residente, nella fattispecie a Torre Boldone, non se n’è più andato.
MAGRIN TRA LA BOMBA E L’INNO. “Tira la bomba”, gli gridavano con affetto e gioia i tifosi, innamorati di questo centrocampista tecnico ma anche di gamba, in apparenza sottile ma grande e indomito agonista, una mezzala d’origine che rispetto al Remo Freuler di decenni più tardi aveva in più il tiro, un macigno, una sassata da piegare i guantoni ai migliori portieri. Alla Juventus, dove sarebbe finito in seguito al prezzo di 3 miliardi da neo retrocesso in B e neo qualificato in Coppa delle Coppe avendo perso la finale di Coppa Italia contro il Napoli scudettato di Maradona e di Ottavio Bianchi, suo allenatore in nerazzurro nel primo biennio da queste parti, segnò il primissimo gol in A in carriera e, al ritorno, pure dalla bandierina: rispettivamente, nella manita in faccia a Torino il 23 settembre 1984 e al ritorno al vecchio “Comunale” il 27 gennaio 1985, tra neve accumulata, freddo impestato e nebbione. Quando in porta c’era l’ennesimo ex di turno, Luciano Bodini, e avrebbe pareggiato Briaschi. L’inno? Più famoso di “Dea” di Roby Facchinetti e di “Atalanthem”, quello ufficiale dal 2017, fu ideato insieme al Club Amici dell’Atalanta della Val Gandino.
MAGRIN, L’EREDE DI PLATINI. Dopo aver speso gli anni migliori della parabola professionale indossando l’8, il 9 e il 10 soprattutto sotto Nedo Sonetti, ecco altre due stagioni all’Hellas Verona, retrocessa ma poi tornata su, e la chiusura a 34 estati ancora da compiere laddove era iniziato tutto, al Bassano Virtus, sua alma mater prima del Montebelluna, da cui negli stessi anni sarebbero arrivati anche Claudio Foscarini e Maurizio Sandri, e del Mantova. In bianconero, assoldato da uomo d’ordine e di regia una volta ritiratosi Michel Platini, qualche osservatore buontempone provò a spacciarlo per erede. Impossibile, improbabile, anche se al nostro segnare piaceva, vedi il titolo di vicecapocannoniere di squadra a quota 15 a primavera ’84, 2 lunghezze dietro Pacione che all’ultimo tuffo usufruì proprio dei suoi assist. In panchina, con Mantova e Tritium più alcune giovanili di Atalanta, Milan e Frassati Ranica, altro discorso. Troppo persona e per niente personaggio per poter aspirare a ruoli da ruffiano di professione. Tanti auguri a chi, agli occhi di tutti gli atalantini, sarà in eterno l’uomo della bomba e dell’inno.
Tantissimi auguri da Pier e Letizia sempre grande
Auguri Marino
Auguri…Magrin,Magrin,Magrin,tira la bomba,tira la bomba…👏💪😉😄
Augurissimi marino magrin tira la bomba ricordo il tuo gol su punizione Atalanta milan 1a0 ero in sud
Auguri Marino
Tanti Auguri
Tantissimi Auguri
AUGURONI
Tantissimi auguri marino magrin…
Auguri
Auguri a un grande Campione Uomo Dentro e Fuori dal Calcio Auguri Marino 🥂🥂🥂
Happy birthday
Augurissimi!!!
Tanti auguri di buon compleanno Marino Magrin 🍾🥂🎉🎊🎂🖤💙
🖤💙 Tantissimi Auguri 🖤💙
Auguri grande uomo e calciatore 💙🖤